L’omicidio nelle settimane scorse di Anna Politkovskaja mette in grave imbarazzo il governo russo. L'assassinio di Anna Politkovskaja è collegato all'articolo sulle torture in Cecenia che stava preparando? E’ stata un’esecuzione annunciata quella di un giornalista che aveva dichiarato guerra al Cremlino? La Politkovskaja ceramente ha pagato con la vita per avere osato molto di più di quanto non le fosse concesso.
La Provincia donerà una copia del volume “La Russia di Putin” di Anna Politkovskaja a tutte le scuole medie superiori del nostro territorio.
L’assessore ai rapporti col Consiglio Valerio Nardini ha risposto, in Consiglio provinciale, alla domanda d’attualità del consigliere di Forza Italia Massimo Lensi che chiedeva se l’amministrazione provinciale intendeva dar seguito ai suggerimenti di Giovanni Pallanti che chiedeva proprio alla Provincia un intervento diretto per far conoscere questa scrittrice nella scuole. “Il Presidente e la Giunta hanno accolto l’invito di Giovanni Pallanti a donare alle biblioteche delle scuole medie superiori il libro di Anna Politkovskaja “La Russia di Putin”; con ciò – ha detto l’assessore Nardini – desideriamo significare il nostro impegno all’affermazione di fondamentali valori di civiltà, la non violenza nei rapporti umani e nella vita politica, la libertà e il pluralismo dell’informazione tra i requisiti della democrazia, il ripudio della guerra e il primato delle regole del diritto internazionale nelle relazioni fra le Nazioni e gli Stati”.
Lensi ha sottolineato, per dovere di cronaca, che: “Questa è un’iniziativa che sta sviluppandosi in tutto il territorio nazionale nei Consigli di Quartiere, nei Consigli comunali e provinciali da parte di esponenti o comunque di associazioni del Partito Radicale Transnazionale. Tengo a ricordare come l’impegno di questo partito – di cui faccio parte da ormai numerosi anni – è stato un impegno molto forte in quella parte del mondo; la stessa Anna Politkovskaja ha partecipato all’ultimo congresso del Partito Radicale Transnazionale che si è tenuto a Ginevra.
E anche molti compagni del Partito Radicale hanno trovato in Russia o in Cecenia una fine tragica; ci tengo a ricordare la figura del giornalista Antonio Russo, scomparso in Georgia, molto probabilmente ucciso per motivi inerenti alle sue indagini sulle torture nei campi di concentramento, così come ricordo, con estremo piacere, la figura di un mio caro amico: Andrea Tamburi, scomparso a Mosca nel febbraio del 1994, ucciso di notte investito da un’auto: anche lui stava facendo un’attività politica molto intensa sulla situazione dei detenuti in Moldavia e in altre parti.
Sull’assassinio di Anna Politkovskaja vorrei parlare più a lungo, ma ora mi baso su quello che è l’impegno da parte del Presidente della Provincia di iniziare un percorso che intanto si concretizza con l’acquisto del libro per le biblioteche delle scuole, ma quello che sta avvenendo in Russia in queste ore, in questi giorni e in questi mesi è un qualcosa che ci deve riguardare: deve riguardare noi e le nostre coscienze. L’assassino di Anna Politkovskaja, per molti analisti, è stato individuato come l’inizio di una cecenizzazione della Russia, e credo che non si possa far finta di niente”.