Firenze, 9 ottobre 2006- Rallenta in Toscana la voglia di fare impresa anche se il saldo tra iscrizioni e cessazioni mostra, nel secondo trimestre 2006, una crescita di 2.324 unità (+0,56%).
Lo rileva l'indagine di Unioncamere Toscana sulla natalità e mortalità delle imprese registrate presso le Camere di Commercio della Toscana che evidenzia una diminuzione del numero di imprese iscritte nel periodo aprile-giugno, uno dei più bassi dal 2000 con 7.636 unità; e del tasso di crescita annuale, il minor incremento raggiunto negli ultimi anni (+0,7% per +2.765 imprese).
"Il rallentamento della crescita imprenditoriale - ha commentato Piefrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana - appare evidente nel settore manifatturiero dove è in atto un processo di ristrutturazione verso forme organizzative più complesse, in grado di fronteggiare le sfide del nuovo contesto competitivo".
Negli ultimi quattro trimestri, ancora una volta sono più dinamiche le province della fascia costiera (+0,9%), rispetto a quelle dell'area interna ferme al +0,5%, distinguendosi anche per il più alto tasso di natalità (7,6% contro il 7,3%).
Buoni gli andamenti annuali delle province di Pisa (+1,9%), Massa Carrara (1,4%), Pistoia (+1,3%), Lucca (+1,2%) e Arezzo (+0,9%).
Seguono, con valori di crescita di poco al di sotto del dato regionale, le province di Grosseto (+0,6%) e di Firenze (+0,5%); sono stagnanti quelle di Prato (+0,2%) e Siena (-0,2%) mentre è negativa la dinamica della provincia di Livorno (-1,0%).
Nel corso degli ultimi quattro trimestri hanno fatto segnare un saldo positivo (+2.872 unità) le imprese costituite in forma societaria (società di capitali e società di persone), per un tasso di crescita del +1,6%. L'aumento è però determinato soltanto dalle società di capitali (+ 3.419 nuove imprese; +4,4%); le società di persone hanno infatti perso 547 unità, per un tasso di crescita del -0,5%.
In calo le altre forme giuridiche (imprese individuali, cooperative ed altre) con 107 unità in meno, risultato di una performance negativa delle imprese cooperative (-202 unità), un arresto delle imprese individuali (+5 imprese) ed un positivo trend delle altre forme giuridiche (+90 unità). In aumento le imprese artigiane (+0,3% negli ultimi quattro trimestri).
A livello settoriale, prosegue il periodo di crescita sostenuta per il settore edile con ben + 2.720 unità (+4,5%). Resta invece in diminuzione il comparto manifatturiero che nel complesso perde 378 unità (-0,6%), 363 delle quali da imputare al sistema moda al cui interno crescono le difficoltà nel tessile-maglieria (-567 imprese, -6,4%) e nel cuoio-calzature (-88 imprese, -1,1%), mentre va bene il settore confezioni-abbigliamento (+ 292 imprese, +4,3%).
Il comparto della meccanica allargata continua ad evidenziare un andamento positivo (+48 imprese, per un +0,3%), con incrementi tra i settori mezzi di trasporto, elettronica, meccanica di precisione, metalli e prodotti in metallo.
Difficoltà per orafo, legno e mobili, minerali non metalliferi; invariati carta ed editoria mentre crescono trasformazione alimentare e chimica-gomma-plastica.
Il comparto dei servizi segna ancora una volta un andamento positivo, con un incremento di 1.839 unità (+0,8%). Ad avere la meglio sono i settori dei servizi alle imprese, alberghi e ristoranti, istruzione, sanità ed altri servizi sociali, altri servizi pubblici e personali. In diminuzione invece trasporti e telecomunicazioni, commercio e riparazioni, credito ed assicurazioni.
Il settore agricolo regionale, perdendo 724 unità, continua inoltre ad evidenziare una riduzione del numero di imprese iscritte al Registro delle Imprese.