segnali sulla necessità di rivedere il parametro della crescita su cui si fondano le società industriali continuano a moltiplicarsi: l'avvicinarsi dell'esaurimento delle fonti fossili di energia e le guerre per averne il controllo, l'innalzamento della temperatura terrestre, i mutamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, la crescita dei rifiuti, le devastazioni e l'inquinamento ambientale. Di questi temi parla Maurizio Pallante ne ‘La decrescita felice’ (Editori Riuniti) che verrà presentato lunedì 25 settembre, alle ore 17.30, presso la libreria Feltrinelli International, in via Cavour 12 r, su iniziativa del Laboratorio di didattica ambientale della Provincia di Firenze e della Feltrinelli, in occasione del ventesimo anniversario di Chernobyl.
Con l’autore, Gian Piero Bonichi, direttore del Laboratorio di didattica ambientale, e Luigi Nigi, assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze. Gli economisti e i politici, gli industriali e i sindacalisti con l'ausilio dei mass media continuano a porre nella crescita del prodotto interno lordo il senso stesso dell'attività produttiva. In un mondo finito – è la tesi del libro - con risorse finite e con capacità di carico limitate, una crescita infinita è impossibile, anche se le innovazioni tecnologiche venissero indirizzate a ridurre l'impatto ambientale, il consumo di risorse e la produzione di rifiuti.
Queste misure sarebbero travolte dalla crescita della produzione e dei consumi in paesi come la Cina, l'India e il Brasile, dove vive circa la metà della popolazione mondiale. “Forse è arrivato il momento di smontare il mito della crescita – osserva l’autore - di definire nuovi parametri per le attività economiche e produttive, di elaborare un'altra cultura, un altro sapere e un altro saper fare, di sperimentare modi diversi di rapportarsi col mondo, con gli altri e con se stessi”. Per informazioni: tel.-fax 055 409339.