Finanziaria: varata la Tassa di soggiorno
Spesa regionale: una verifica sugli organi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2006 19:23
Finanziaria: varata la Tassa di soggiorno<BR>Spesa regionale: una verifica sugli organi

Firenze, 02 Ottobre 2006- «Battaglia vinta per migliorare la nostra città». E' quanto ha dichiarato il presidente della commissione speciale per la qualità urbana Giovanni Varrasi commentando la decisione, da parte del governo, di inserire la tassa di soggiorno nella finanziaria. «Questo introito fiscale - ha aggiunto - è assolutamente sacrosanto visto l'impatto che il turismo ha sulla qualità urbana del centro storico. Ora dobbiamo attrezzarci istituzionalmente per fare in modo che questi soldi non siano impiegati su altre voci di bilancio o, a pioggia, su progetti meno importanti».

«Al prossimo bilancio, grazie alla collaborazione con l'assessore Tea Albini - ha ricordato Varrasi - verrà allegato, a cura della commissione e in collaborazione con gli uffici dell'assessorato, uno speciale capitolo dedicato all'arredo cittadino: avremo dunque un primo contenitore istituzionale dove poter far confluire il ricavato della tassa di soggiorno». «Dopo le prime audizioni in commissione - ha spiegato - sono già state individuate alcune priorità di intervento da finanziare: cassonetti interrati, bagni pubblici e la riqualificazione della zona intorno a via dei Barbadori e piazza della Passera, piazza delle Cure, piazza del Mercato Centrale e della zona del Parterre.

Nelle prossime settimane la nostra commissione ha previsto un piano di audizioni di assessori e responsabili delle società partecipate per individuare possibili forme di finanziamento dei progetti per migliorare la qualità urbana».

La Finanziaria e i provvedimenti collegati prevedono per artigianato e piccola impresa: maggior prelievo legato agli studi di settore, due punti di aumento sui contributi previdenziali, introduzione della contribuzione del 10% sull'apprendistato.
“Con queste premesse il giudizio della Cna sulla Finanziaria del Governo Prodi non può che essere negativo – afferma il Presidente Cna Toscana, Marco Baldi- è una manovra che penalizza artigianato e piccola impresa, proprio nel momento in cui sarebbe stato necessario, tramite misure adeguate, favorirne il rilancio e la crescita per agganciare saldamente la ripresa economica che finalmente ha cominciato a far sentire i suoi effetti positivi anche sulle imprese toscane”.
“Sono penalizzazioni eccessive per il nostro mondo - prosegue il presidente Baldi - Un errore enorme è elevare i contributi per gli apprendisti artigiani.

Il rischio è che le imprese debbano rinunciare ad assumere apprendisti soprattutto in un settore come quello manifatturiero, ancora vitale per l’economia toscana e nazionale. L’apprendistato è un istituto che funziona bene da 60 anni, essenziale per preparare le nuove leve dell’artigianato e il futuro di questo mondo. Colpire l'apprendistato significa dare un colpo quasi mortale a tutto l'artigianato italiano”.
Tra gli altri punti che Cna Toscana giudica negativi c’è anche la spalmatura su due anni del cuneo fiscale che favorirà solo la grande industria e lascerà alle pmi solo le briciole.


La Cna ha invece chiesto al Governo una politica che affronti sei punti di intervento:
q destinare risorse per la ricerca e l’innovazione anche organizzativa di artigianato e pmi
q defiscalizzare e decontribuire i costi della formazione e “riconoscere” quella svolta dagli imprenditori artigiani
q diminuire il cuneo contributivo e fiscale del costo del lavoro,
q ridurre l’Irap a carico delle imprese e del lavoro autonomo ed escludere da IRAP per una quota di imponibile tutte le micro imprese
q attivare strumenti efficaci a ricomporre le filiere produttive di più alta qualità,
q aumentare la deducibilità degli investimenti e detassare gli utili reinvestiti.


Ed occorre, secondo la Cna, fare tutto questo con due prototipi di intervento: semplificare e sburocratizzare.
“Insomma –conclude il Presidente Cna Toscana- abbiamo bisogno di una vera e incisiva politica industriale a vantaggio dell’artigianato e della piccola impresa, che sono la base dell’economia italiana e, lo sottolineo ancora una volta, perché non ce lo ricordiamo solo quando chiudono le grandi aziende, della coesione sociale nel paese”.

La Giunta regionale dovrà fare una ricognizione su tutti gli organi esistenti all’interno della Regione e negli enti dipendenti.

Al termine della ricognizione ne verificherà l’utilità e prenderà tutte le iniziative, anche legislative, per ridurre il loro numero, razionalizzarne le competenze, rivederne i compensi. Sono esclusi solo gli organi di direzione, amministrazione e controllo. Finiranno, quindi, sotto la lente strutture di consulenza, comitati, gruppi di progetto e così via.
E’ quanto prevede una proposta di legge, licenziata all’unanimità dalla commissione Affari istituzionali presieduta da Ilio Pasqui (Ds).

La proposta di legge recepisce le indicazioni della legge 248/2006 sul contenimento della spesa pubblica, che ha convertito il ‘decreto Bersani’. La ricognizione dovrà essere conclusa entro centoventi giorni dall’entrata in vigore della legge. La Giunta regionale avrà, quindi, altri centoventi giorni di tempo per tutte le iniziative necessarie. A decorrere dal primo settembre 2007, comunque, i compensi per gli organi che non saranno individuati dalla ricognizione saranno ridotti del trenta per cento e saranno soppressi entro l’anno prossimo.


Il Consiglio regionale sarà tempestivamente informato su tutte le fasi dell’attività. La proposta di legge è all’ordine del giorno dei lavori dell’assemblea, che si riunirà domani e dopodomani.

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