Ecco il testo dell'intervento del vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi: «Forse non tutti ricordano il manifesto e lo slogan elettorale dell'Ulivo in campagna elettorale: "L'Italia riparte". Mi farebbe piacere se a fare un commento sullo slogan fosse il Sindaco di Firenze Leonardo Domenici che dell'Ulivo fa parte. Il taglio più evidente fatto dalla finanziaria è quello relativo ai trasferimenti agli enti locali: ben 4,3 miliardi di euro, a sentire alcuni sindaci componenti dell'Anci.
Una cifra enorme. Quasi tre volte tanto quella del Governo Berlusconi che incideva per 1,5 miliardi. C'è però una differenza. A Comuni, Provincie e Regioni, il governo Prodi ha concesso di avere mano libera per introdurre nuovi tributi locali. Il Fisco dà, o sembra dare, con la mano dello Stato e toglie pesantemente con quella delle autonomie locali, dei comuni in testa. Così anche i presunti risparmi per alcune famiglie d'un tratto scompaiono e a conti fatti il saldo per chiunque sarà pesantemente negativo.
Sull'Irpef la soglia massima dell'addizionale comunale passa dallo 0,5 allo 0,8%. I Comuni potranno finanziare in parte le opere pubbliche con una tassa di scopo (finanzierà infrastrutture urbane come strade, giardini, parcheggi) che graverà direttamente sull'Ici, per una misura massima dello 0,5 per mille. Sempre sull'immobile dovrà ricadere la spesa relativa alla polizza obbligatoria anti-calamità e in prospettiva c'è anche la revisione degli estimi catastali visto che passerà ai Comuni la responsabilità dei catasti dal 2007.
Aumenteranno anche le tariffe per i turisti che a Firenze vorranno dormire, con la tassa di soggiorno, già abolita pochi anni fa perchè indeboliva il turismo, una tassa che potrà arrivare fino a cinque euro a notte e che sarà applicata a tutti i non residenti che alloggeranno in strutture ricettive all'interno del Comune. Una manovra, molto sbilanciata sul versante delle misure fiscali, tra maggiori imposte, contributi, ticket e altri balzelli; i risparmi di spesa sono ridotti, così che lo stimolo alla crescita sarà poco significativo, con il rischio di un ritorno alla stagnazione.
Ma in fondo non c'è troppo da stupirsi questo è il Governo dell'Italia che riparte».