Massacro in Libano: presidio a Firenze martedì 1 agosto per l'immediato cessate il fuoco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2006 14:33
Massacro in Libano: presidio a Firenze martedì 1 agosto per l'immediato cessate il fuoco

Ottenuta da Israele una sospensione di 48 ore dei raid aerei sul sud del Libano, a seguito della strage di civili ieri a Cana, il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice ha auspicato oggi il raggiungimento di un accordo. Javier Solana, Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, ha espresso fiducia sull'adozione di una risoluzione dell'Onu che predisponga una forza internazionale nel Libano. Dopo una settimana di scontri sanguinosi con i miliziani di Hezbollah, i soldati israeliani si sono ritirati ieri dalla cittadina libanese di Bint Jbeil, ma nell'area rimangono presenti forze blindate e di fanteria dello stato ebraico.

Secondo quanto reso noto dalle forze di sicurezza libanesi, alcuni aerei israeliani stanotte hanno effettuato dei raid nella zona est del Paese. Questo poche ore dopo aver annunciato una sospensione di 48 ore dei bombardamenti. Israele sta duqnue vagliando l'ipotesi di allargare l'offensiva di terra. E' quanto hanno reso noto fonti di Gerusalemme. A questo punto la tregua di 48 ore annunicata ieri sembra molto in pericolo.

Così in Italia si mobilitano i pacifisti. Il Comitato Fermiamo la Guerra di Firenze ha convocato una manifestazione per domani, alle ore 18.30, alla prefettura, in via Cavour, manifestazione a cui aderiscono anche la Segreteria Regionale e il Gruppo Consiliare Regionale del PRC e la Camera del lavoro di Firenze.

"Il massacro di Kana operato dall’esercito israeliano, 57 civili morti di cui 37 bambini -si legge nel documento degli organizzatori- pone ancor di più sotto gli occhi di tutti la necessità di un immediato cessate il fuoco. Il governo israeliano, sostenuto dall’amministrazione Usa, continua a rifiutare il cessate il fuoco e chiede di potere avere mano libera per altri 15 giorni".

"Vomitevole", così Alessandro Antichi, portavoce della CdL in Consiglio regionale, definisce l'ignavia di Kofi Annan e delle Nazioni Unite.

Si deve fermare l'Iran, l'ignavia ONU, la viltà dei pacifinti, non l'autodifesa di Israele. Alessandro Antichi si unisce alla totale solidarietà con Israele espressa da Massimo Bianchi, Piero Sinatti, Antonio Criscitiello, Nicole Touati, Elio Bedarida, Guido Guastalla e da tanti altri Toscani che conoscono il Medio Oriente e sono impegnati per la libertà e per la pace.
Una interrogazione «per conoscere i motivi della scelta di sostituire il nastro dorato della pergamena che si consegna alle coppie che si sposano in Palazzo Vecchio con uno recante i colori della bandiera della pace» è stata presentata dal consigliere di Forza Italia Enrico Bosi.

«Questa sostituzione - scrive Bosi - non è gradita da molti consiglieri officianti, ed in primis dal sottoscritto, che provvedono comunque a far togliere il nastro considerato provocatorio o di nessun valore da parte di molte coppie di sposi che vedono in questi colori un significato politico che non ha nessuna attinenza con quello della cerimonia o che non ne vedono alcuno». «Molti sposi - si ricorda nell'interrogazione - vengono da tutto il mondo per celebrare il proprio matrimonio, in Palazzo Vecchio, sarebbe opportuno che la pergamena fosse arricchita o da un nastro recante i colori e i simboli di Firenze o, meglio, da un nastro tricolore, per riaffermare i valori e l'identità della nostra città e della nostra Italia e che, nell'occasione, fosse distribuito un depliant multilingue, che illustri brevemente la storia e le bellezze artistiche della Sala Rossa.

Peraltro, nonostante gli annunciati radicali lavori per riportare la Sala Rossa all'antico splendore, l'amministrazione si è limitata a pochi interventi, operati a seguito di una mia interpellanza del settembre 2004, e gran parte dei progettati lavori non sono stati ancora compiuti». Bosi vuole anche conoscere «perché non si sono ultimati i lavori di definitivo restauro della Sala Rossa» e «perché non si provvede a stampare e distribuire alle copie di sposi ed agli ospiti un depliant multilingue che ne illustri la storia e le bellezze artistiche».

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