PRATO – Ristrutturare la casa? Rinnovare le pareti o la soffitta della propria abitazione? Dal 1° ottobre al 31 dicembre 2006 interventi di questo tipo potranno costare meno al cittadino privato. È per questo lasso di tempo, infatti, che scatta la reintroduzione dell’aliquota Iva al 10% (non al 20% dunque, come stabiliva la finanziaria 2006) sulle ristrutturazioni edilizie, come previsto da un emendamento al decreto Bersani, su cui si è pronunciata favorevolmente nei giorni scorsi la commissione bilancio del Senato.
Un ritorno, quello dell’Iva al 10%, che viene salutato con soddisfazione da Confartigianato Edilizia di Prato per tutta una serie di motivi: da una parte, secondo l’associazione, si determinerebbe un alleggerimento per gli oneri a carico del cittadino interessato a ristrutturare l’edificio, incoraggiandolo così a sostenere la spesa e a farlo in modo lecito in quanto per lui maggiormente sostenibile, dall’altra questa agevolazione rappresenta una boccata d’ossigeno per le piccole imprese del comparto costruzioni, contribuendo a tutelarle dalla concorrenza sleale e a ostacolare così il ricorso al lavoro nero in questo specifico segmento di mercato.
“Prendiamo atto della sensibilità con cui il Governo ha dimostrato di recepire le istanze della categoria - spiega Paolo Beghelli, presidente degli edili di Confartigianato e vicepresidente dell’associazione - ma certamente questo non basta. Dando riscontro che la reintroduzione dell’Iva al 10% sulle ristrutturazioni edilizie ha un fondamento pratico ed economico, la stessa deve essere portata a regime anche per gli anni successivi, nell’interesse sia del cittadino che dell’impresa, altrimenti i benefici di questo provvedimento si esauriranno rapidamente”.
Una preoccupazione, quella di Confartigianato, giustificata anche dalla situazione difficile in cui versa l’edilizia artigiana a Prato. Lo dimostra l’andamento negativo del fatturato nel primo semestre del 2006 (-14% rispetto agli ultimi sei mesi dell’anno scorso), secondo l’ultimo monitoraggio dei dati dell’Osservatorio regionale sull’artigianato.“Il vero problema – fa osservare Beghelli - è che l’edilizia di produzione, che è il versante d’attività in cui operano le nostre imprese, risente drammaticamente delle conseguenze dovute alla contrazione del mercato degli investimenti e del commercio immobiliare: a scontare sulla pelle gli effetti di questa crisi sono proprio le aziende artigiane, ultimo anello della filiera dell’edilizia”.