Firenze, 10 luglio 2006- “C’è chi vorrebbe dequalificare l’autotrasporto, e questo è un rischio non solo per le nostre imprese, ma per tutta la comunità economica e sociale” spiega Luigi Trenti, Presidente della CNA FITA – Unione Trasporti di Firenze. “Per questo denunciamo un vero e proprio stato di crisi del settore dell’autotrasporto, e siamo preoccupati per le tendenze sempre più marcate a dequalificare il delicato mondo del trasporto merci.”
“La nostra Associazione – sostiene Trenti - è sempre stata impegnata, all’interno della categoria, nel promuovere una cultura d’impresa basata sulla legalità, sul rispetto delle regole e su comportamenti che garantiscano forme di concorrenza e di competizione leali e trasparenti.”
“Ma per raggiungere questi obiettivi, è indispensabile che tutti gli attori del sistema economico remino nella stessa direzione.
Registriamo invece con preoccupazione – continua Trenti – una pericolosa tendenza della committenza a perseguire solo ed esclusivamente il criterio della maggiore economicità possibile del servizio di trasporto, criterio comprensibile sul piano imprenditoriale, ma a due condizioni: che ciò non vada a scapito della serietà professionale, della qualità del servizio e della legalità, e che non determini sul mercato una domanda di trasporti irregolari, tale da coinvolgere anche i lavori svolti in base ad appalti pubblici.
Queste irregolarità danneggiano essenzialmente le aziende che intendono basare il proprio lavoro sulla qualità, sul rispetto delle norme e sulla professionalità, e non garantiscono la collettività circa il rispetto ambientale e la sicurezza stradale.”
“In questo quadro, - prosegue Trenti – lamentiamo una certa latitanza dei controlli su strada, che pure sono previsti dal Codice della Strada e dalle normative sul settore. Pur consapevoli sia delle difficoltà finanziarie della Pubblica Amministrazione che della dedizione e dello spirito di sacrificio dei pochi uomini impegnati, ci sentiamo di dire che prevenzione e controlli sono priorità non solo economiche ma anche sociali.”
Trenti ricorda che il settore del trasporto merci è rappresentato in Toscana da quasi 9.300 aziende iscritte all’Albo degli Autotrasportatori in conto terzi, di cui ben il 37 % nella sola provincia di Firenze (3.463 aziende).
“Dai dati dell’Osservatorio Regionale sull’Artigianato - dice Trenti - si osserva una diminuzione percentuale del fatturato del settore trasporti nel 2005 di 4,5 punti sul 2004, con una previsione di una ulteriore riduzione di 4,9 punti nei primi sei mesi del 2006, con un tasso percentuale di crescita delle aziende che registra una diminuzione di 1,4 punti rispetto ad un trend debole ma positivo di tutto l’artigianato (+ 0,7).”
“Ciò nonostante, 1 azienda di trasporti su 4 (26,6 % delle aziende) ha aumentato la spesa per investimenti, a fronte di un dato complessivo dell’artigianato positivo ma meno vivace, che vede circa 1 azienda artigiana su 6 (il 18,2 % delle aziende) aumentare la spesa in investimenti.”
“E’ indubbio quindi che l’autotrasporto, solo con le proprie risorse e senza linee di credito agevolate, concorre in modo determinante sia al PIL del nostro territorio, sia alla qualità e alla competitività dell’intero sistema produttivo locale.”
“Ma direi di più – prosegue Trenti: la qualità e la professionalità delle imprese di autotrasporto sono di per se stesse garanzie di sicurezza stradale e di sostenibilità ambientale, tanto che molti di noi operano in regime di certificazione di qualità.”
“E’ per questo – conclude Trenti – che rivolgiamo un appello a tutti gli Organi competenti affinché, ciascuno per il suo ruolo, cooperino per rendere l’autotrasporto un punto di forza del nostro sistema produttivo.
Sono finiti i tempi nei quali l’autotrasporto era considerato la Cenerentola dell’economia. E’ in questo quadro che una oculata ed effettiva politica di prevenzione e di controlli rappresenta una leva importante nello sviluppo dell’autotrasporto e, con esso, della nostra economia.”