Sarà costruita nel pieno centro di Firenze, all'interno dell'area della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. Ma nessuna la vedrà perché sarà realizzata sotto terra. E' la nuova cabina primaria dell'Enel destinata all'alimentazione elettrica della nuova tramvia, della stazione ferroviaria e al potenziamento del servizio nel centro di Firenze. Qualche giorno fa è stato firmato l'accordo tra l'Amministrazione comunale, Enel e Rfi (Rete ferroviaria Italiana, la società dell'infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato) e questa mattina il contenuto dell'intesa è stato illustrato dal vicesindaco Giuseppe Matulli, dal responsabile Enel per il settore alta tensione Danilo Vannucci e da Angelo Pezzati direttore infrastrutture di Rfi.
Si tratta di un'opera che, grazie all'impiego delle più recenti tecnologie in campo elettrico e al notevole impegno progettuale, assicurerà la penetrazione della rete elettrica ad alta tensione fino nel cuore della città, esattamente dove più elevato è il fabbisogno di energia e maggiore la necessità di un servizio di altissima qualità. Le normali problematiche legate alla localizzazione e realizzazione di un impianto elettrico ad alta tensione risultano in questo caso ingigantite proprio dalla difficoltà di progettarlo e costruirlo in un contesto urbano di assoluto rilievo caratterizzato dalla carenza di spazi e dall'indiscutibile pregio delle aree situate proprio nel centro di Firenze.
Un problema che è stato risolto grazie alla disponibilità di Rfi che ha concesso il terreno all'interno dell'area della stazione di Santa Maria Novella. "Si tratta di un'opera fondamentale per la tramvia - ha commentato il vicesindaco Matulli - ma che avrà un effetto positivo anche per la città nel suo complesso. Grazie alla collaborazione tra l'Amministrazione, Rfi e Enel sarà possibile realizzare un impianto di tale potenza in un'area centrale di Firenze senza ripercussioni visibili sul profilo della città".
Questo impianto infatti è destinato alla trasformazione dell'energia da 132.000 a 15.000 volt e che servirà a soddisfare le ingenti necessità energetiche delle linee tranviare e della stazione ferroviaria. Per Enel si tratta di un investimento molto rilevante: oltre 6 milioni di euro sono stati già spesi per la posa dei cavi interrati a 132.000 Volt che attraversano l'intera città e che renderanno possibile l'alimentazione elettrica della nuova cabina primaria, per la cui costruzione e messa in esercizio saranno necessari ulteriori 6 milioni.
Il tutto per una spesa complessiva di 12 milioni di euro. L'impianto sorgerà su di una superficie di 1.400 metri quadrati, per una volumetria complessiva, totalmente interrata, pari a 8.000 metri cubi. Praticamente sarà realizzato nel terrapieno di cinque metri tra i binari e via Alamanni: sotto il sedime ferroviario saranno ospitati due trasformatori di grande potenza (da 63 MVA ciascuno), che immetteranno energia in oltre 25 linee di media tensione, tra le quali sono comprese quelle destinate ad alimentare tramvia e la stazione.
Gli unici segni esterni della presenza della cabina saranno le botole a livello dei binari e due porte su via Alamanni. "Nel suo genere - ha spiegato Vannucci - è l'impianto elettrico più importante della Toscana ed uno dei più moderni in Italia. Inoltre, dal punto di vista della fornitura di energia, questa cabina potrebbe soddisfare tutte le utenze del centro storico compreso entro i viali". Infatti, oltre allo sviluppo dei più importanti progetti legati al miglioramento della mobilità nell'area metropolitana di Firenze, la nuova cabina porterà benefici anche per la normale utenza: abitazioni, studi, negozi, alberghi disporranno di energia per soddisfare consumi costantemente in crescita.
Grazie alla disponibilità delle 25 linee anche le interruzioni si ridurranno ulteriormente in numero e durata.
Una parola infine sui tempi: i lavori per la realizzazione della cabina primaria inizieranno entro il 2006 e dureranno un anno.
Quanti alberi saranno abbattuti per realizzare il percorso della linea 3 della tramvia? E' quanto chiede di sapere, in una interrogazione, il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli.
Con una precedente interrogazione l'esponente del centrodestra voleva invece conoscere le modifiche apportate dalla giunta alle linee 2 e 3 della tramvia.
Donzelli ha poi annunciato che aderirà «alla fiaccolata apartitica indetta dai residentti del Quarrtiere 5 contro la tramvia che mercoledì prossimo partirà il mercoledì da piazza della Costituzione e proseguirà per le vie della zona.
«Firenze sta attraversando un periodo di grandi trasformazioni per quanto riguarda la mobilità cittadina nel suo complesso -commentano Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, e Leonardo Pieri, consigliere di Rifondazione Comunista- con cantieri che si aprono e si chiudono ogni giorno, disagi continui per le persone e una disinformazione dilagante che sta scatenando crescenti malumori quando non aperte contestazioni nei confronti dell'amministrazione comunale.
Tutto ciò mette a rischio l'unica scelta della giunta che anche noi abbiamo sempre condiviso, per lo meno nell'idea che ne sta alla base, ossia il rilancio del trasporto pubblico in città. Infatti il livello di congestionamento del traffico costringe decine di migliaia di cittadini a sprecare ore ed ore in macchina ogni giorno, per andare al lavoro, a scuola o solo per fare la spesa; cresce il tasso di inquinamento, atmosferico ed acustico, con gravi danni per la salute psico-fisica di tutti e di tutte e con un drastico abbattimento della qualità della vita a cui è costretta l'intera comunità.
Una forte politica della mobilità pubblica, attraverso interventi strutturali, come il consolidamento e lo svluppo delle reti ferroviarie di superficie, che riducano l'uso(e talvolta l'abuso) dei mezzi privati è quindi una priorità assoluta non più rinviabile.Crediamo inoltre che il rilancio del trasporto pubblico sia un punto che qualifica a sinistra un'amministrazione comunale. E' questa la chiara ed elementare constatazione che ci guida nell' attività in Palazzo Vecchio e da cui traiamo le nostre considerazioni sulla Tramvia, così come sulla costruzione delle busvie (da noi sempre auspicata e ancora non attuata).
Infatti la compresenza dei lavori per le busvie e per la Tramvia costituisce un forte aggravamento di una situazione già complessa. La Tramvia, a nostro giudizio, consente di coniugare la necessità di un forte rilancio del trasporto pubblico con la compatibiltà ambientale, che altre soluzioni al contrario non garantiscono. Infatti se da una parte il progetto di metropolitana non si sposa nè con le dimensioni della città, nè con il suo ambiente, sia da un punto di vista ecologico che storico-culturale, dall'altra parte non sono accettabili neppure proposte come, ad esempio, quella del "tubone" o altre che incentivano, di fatto, l'uso dei mezzi privati.
Da questo punto di vista la nostra posizione a sostegno della Tramvia non è in discussione. Tuttavia riscontriamo incoerenze nella realizzazione di questo progetto e gravi responsabilità nella sua gestione politica da parte della giunta. Preoccupa ad esempio l'impegno preso con i privati di garantire comunque per dieci anni introiti pari ad una utenza di 40 milioni di cittadini, in assenza di interventi politici tesi a sviluppare la cultura del mezzo pubblico. In particolare, la mancanza di un percorso partecipato che attivasse i cittadini nella progettazione e nella programmazione dei lavori ha fatto sì che questi ultimi venissero percepiti e vengano percepiti tutt'ora come un'imposizione piuttosto che come una possibilità a disposizione di tutti.
Per questo ci siamo adoperati anche in commissione "ambiente e mobilità" affinchè si recuperasse il terreno del confronto sulla Tramvia con la cittadinanza, ottenendo una serie di incontri "aperti" come quello che si svolgerà giovedì 8 giugno, alle ore 17.30 in Palazzo Vecchio».