Firenze, 17/05/2006- “Siamo fortemente preoccupati per il rischio di paralisi ai cantieri toscani conseguente alla dichiarazione di incostituzionalità della legge regionale che rischia di bloccare l’edilizia privata, sia nuove costruzioni che ristrutturazioni, e anche i cantieri per le opere pubbliche E in Toscana edilizia significa circa 57.500 imprese attive, 45.500 delle quali sono artigiane, e oltre 100.000 addetti”.
Si esprime così Maurizio Mazzanti, presidente Cna Costruzioni Toscana, che associa nella regione 11.000 imprese del settore.
La sentenza della Corte Costituzionale sulla legge urbanistica della Regione Toscana (Legge Regionale 1/2005 ‘Norme per il governo del territorio’) dichiara illegittimo il semplice deposito del progetto e i controlli a campione per gli interventi in zona sismica; di conseguenza, qualunque progetto, a decorrere dall’8 maggio 2006, non può essere realizzato se non prima che l’ufficio del Genio Civile abbia rilasciato una specifica autorizzazione scritta. Anzi, allo stato attuale saranno sottoposte ad autorizzazione anche tutte le varianti ed integrazioni, anche se si riferiscono a progetti depositati prima dell’8 maggio.
“Stiamo affrontando il problema con la Regione – conclude il presidente Cna Costruzioni Toscana- e la situazione è grave: la sentenza ha effetto immediato e decine e decine di cantieri nella nostra regione rischiano di non poter iniziare a lavorare.
Del resto l’attuale organizzazione del Genio Civile non è in grado di svolgere la mole di lavoro causata da questa sentenza.”
Cna Costruzioni Toscana si è già attivata nei confronti della Regione, al fine di evitare il blocco dei cantieri edili e sollecitando provvedimenti idonei da parte della giunta regionale.