Firenze, 27 Aprile 2006- Gravissimo attentato ai militari del contingente italiano. I morti sono quattro e uno di essi è un Toscano: Nicola Ciardelli, capitano del 185esimo Rao della brigata Folgore. A Nassiriya era ufficiale di collegamento del Pjoc (Provincial joint operation center). Ciardelli era nato a Pisa l''11 settembre del 1972. Coniugato con Giovanna aveva un figlio di pochi mesi. Lascia anche i genitori Stefano e Antonella, e due sorelle Federica e Francesca.
Dopo il sanguinoso attentato a Nassirya contro i militari italiani, stamani, la seduta del Consiglio regionale è stata sospesa.
''Questo nuovo orrendo attentato rinnova l’orrore per un dopoguerra di sangue infinito. Alle famiglie delle vittime, all'Arma dei Carabinieri e all'Esercito va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. La Margherita Toscana si unisce al cordoglio dei familiari del capitano Nicola Ciardelli, tra le vittime, residente a Pisa e in servizio al 185/mo Reggimento artiglieria paracadutista di Livorno". E’ quanto afferma Erasmo D’Angelis, consigliere regionale e presidente della Margherita Toscana, commentando l'attentato di Nassiriya.
"Questa una nuova tragedia – ha concluso D’Angelis - indica che la vicenda irachena sta diventando ogni giorno più drammatica e continuiamo a ritenere un clamoroso errore la guerra unilaterale, voluta dall’amministrazione Bush. Oggi sono più che mai necessari il ritiro graduale della nostre truppe, concordato con il governo iracheno, e la ripresa del dialogo diplomatico in campo internazionale al fine di accelerare una soluzione di uscita dalla crisi irachena”.
«Esprimo profondo dolore per i militari caduti a Nassiriya e fuori da ogni retorica una vera e sentita solidarietà alle loro famiglie e ai loro commilitoni -commenta il consigliere regionale di AN, Marcella Amadio- Riconosco onore e valore a tutti i nostri soldati che dietro il Tricolore rischiano la vita e la perdono, e che servono la patria con abnegazione.
Riferendomi al ritiro delle truppe italiane più volte invocato dalla sinistra, mi auguro che l’evento luttuoso e doloroso per tutti noi non diventi oggetto di strumentalizzazioni e sciacallaggi politici. La cosa più sbagliata sarebbe quella di scappare, perché ciò vorrebbe dire che il terrorismo vigliacco può condizionare le scelte di un Governo e di un Paese. Sarebbe una sconfitta per tutti».
"Alle famiglie dei soldati italiani uccisi a Nassirya, che si sommano alle tante vittime civili della guerra in Iraq, va tutta la solidarietà di Unaltracittà/Unaltromondo -commenta Ornella De Zordo- Da sempre ci battiamo con forza contro la guerra e il terrorismo e tutte le volte che una donna o un uomo muoiono in guerra la politica ha fallito.
E' per questo che le tragiche notizie che giungono dall'Iraq non fanno altro che confermare l'inutilità della nostra cosiddetta 'missione di pace'. Appena insediato il futuro primo ministro Romano Prodi ha il dovere di ritirare, come concordato nel programma dell'Unione, le nostre truppe dalla guerra. Immediatamente, senza tergiversare".