Un convegno per illustrare le novità contenute nella normativa regionale, che entrerà in vigore a metà aprile, nel campo della sicurezza nei cantieri edili. Ma anche l'occasione per fare il punto sugli infortuni, soprattutto quelli causati dalle cadute dall'altro, e sugli interventi di prevenzione effettuati dall'Azienda sanitaria. E' questo il duplice obiettivo del seminario si è svolto nella giornata di ieri nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio dal titolo "Sicurezza nei cantieri edili.
Il regolamento di attuazione dell'articolo 82 comma 16 della legge regionale 1/2005 e il DURC". L'appuntamento, organizzato dal Comune e dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana, dall'Azienda sanitaria fiorentina e da quella dell'empolese con la collaborazione della Società della Salute, dell'Inps, dell'Inail, della Cassa edile provinciale e regionale, riguarda un tema tornato, purtroppo, di grande attualità. Nelle ultime settimane a Firenze si sono infatti verificati tre gravissimi infortuni in edilizia (due dei quali mortali) tutti dovuti a cadute dall'alto.
Ecco perché diventa sempre più necessario adottare ulteriori misure preventive per garantire la sicurezza del lavoro in edilizia. E' infatti sufficiente scorrere i dati per rendersi conto di come il settore dell'edilizia rappresenti ad oggi, a livello nazionale, regionale e provinciale una delle priorità principali per quanto attiene la prevenzione degli infortuni sul lavoro, sia per la frequenza degli eventi che si verificano che per la loro gravità. Nel 2005 in Toscana sono stati 17 gli infortuni mortali nel compartimento dell'edilizia, con una lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti: nel 2000 e nel 2001 erano stati 22, nel 2002 si erano "fermati" a quota 18 per poi risalire a 19 nel 2003 e 2004.
Ovviamente, anche se il trend appare in discesa, l'attenzione nel settore delle costruzioni deve rimanere alto perché la frequenza sia degli infortuni totali sia di quelli con esito in invalidità permanente o morte rimane più alta rispetto agli altri settori. Entrando nel dettaglio, le cause degli infortuni più frequenti sono sia il mancato rispetto delle norme di sicurezza relative ai ponteggi e alle altre opere provvisionali finalizzate ad impedire il rischio di caduta dall'alto sia alle carenze nella organizzazione del lavoro e nel coordinamento tra le diverse imprese che operano nel cantiere.
E proprio la caduta dall'alto appare quale la principale causa di incidenti mortali in edilizia: negli anni dal 2000 al 2005 infatti oltre il 70% degli infortuni fatali è stato provocato da questo tipo di caduta, percentuale che scende al 58% in caso di incidenti con esiti gravi. Negli ultimi anni la Regione Toscana ha riservato grande attenzione agli infortuni in edilizia e la legge regionale 1/2005, che da metà aprile diventerà pienamente operativa, compie un importante passo avanti in questa direzione.
Dal 14 aprile sarà infatti obbligatorio presentare, allegato ai progetti edilizi di nuove costruzioni o di lavori di ristrutturazione che superano la manutenzione ordinaria, un elaborato tecnico che preveda misure preventive nei confronti della caduta dall'alto rivolte a personale che dovrà lavorare sulle coperture. In concreto dovrà essere prevista, nella realizzazione di interventi su coperture di edifici, la messa in opera obbligatoria di sistemi anticaduta che poi permetteranno un lavoro più sicuro in caso di manutenzioni future.
Il convegno che si è svolto oggi a Palazzo Vecchio aveva appunto l'obiettivo di informare tutti i soggetti sociali e tecnici interessati riguardo i contenuti del nuovo regolamento per favorire la sua tempestiva e completa applicazione già dalle prossime settimane in modo da conseguire un'importante riduzione degli infortuni dovuti a caduta dall'alto, soprattutto nel corso di interventi di manutenzione. Ma la prevenzione degli incidenti sul lavoro, soprattutto in edilizia, passa anche attraverso un'adeguata formazione ed addestramento dei lavoratori: una formazione che, nonostante sia prevista dalla legge, non sempre viene effettuata in maniera adeguata.
Per questo, sulla base di uno specifico accordo promosso dalla Regione Toscana e al quale hanno aderito le parti sociali e le aziende sanitarie, verranno effettuate direttamente nei cantieri iniziative formative rivolte ai lavoratori. La prevenzione non deve essere infatti un fatto marginale e contingente dell'appalto ma diventare un aspetto integrato nella programmazione del lavoro e nella pianificazione economica dell'opera edile, coinvolgendo e quindi responsabilizzando tutti coloro che a qualsiasi titolo entrano nel processo produttivo dell'opera edile (committenti, datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, coordinatori per la sicurezza e via dicendo).
L'altro tassello importante per il rispetto delle norme sono ovviamente i controlli effettuati sui cantieri. Già oggi, a Firenze e provincia, l'Azienda sanitaria è particolarmente attiva su questo fronte: nel 2005 i controlli hanno riguardato 630 cantieri con 1.219 sopralluoghi. In oltre la metà dei cantieri sono scattate sanzioni per un totale di 668 violazioni a norme di sicurezza sul lavoro contestate. E in 154 dei 630 cantieri ispezionati il controllo è avvenuto in orario atipico. D'ora in poi, anche alla luce della nuova normativa, il lavoro dell'Asl verrà intensificato.
Da un lato sarà infatti aumentato il numero dei cantieri edili sottoposti a sopralluogo, mirando particolarmente l'attenzione della vigilanza e del controllo sulle situazioni con rischio di caduta dall'alto; dall'altro sarà estesa la fascia oraria in cui verranno effettuati i controlli che quindi potranno scattare anche di pomeriggio, di notte, nei giorni prefestivi e festivi. Altro aspetto affrontato dal convegno è quello di dare piena applicazione a quelli elementi che facilitano il controllo sulla regolarità dei rapporti di lavoro da parte delle imprese impegnate in edilizia con particolare riferimento al documento di regolarità contributiva (DURC).
Perché soltanto il lavoro regolare è una condizione necessaria, seppur non sufficiente, per avere un lavoro sicuro.