Introdurre, d’intesa con gli agricoltori, buone prassi e nuovi criteri per la coltivazione della vite, dell’olivo e delle altre colture tipiche del Chianti, in modo da arrestare e invertire il processo di erosione dei terreni a cui il territorio compreso fra Firenze e Siena sta andando incontro, anche a seguito della scomparsa delle tradizionali sistemazioni idraulico-agrarie. È questo, nell’ottica della tutela e conservazione di una territorio e paesaggio famoso in tutto il mondo, l’obiettivo cui tendono gli otto Comuni del Chianti fiorentino e senese che hanno deciso di stilare una «Carta dell’uso sostenibile del suolo».
I Comuni interessati sono quelli di Greve, San Casciano, Tavarnelle, Barberino, Radda, Castelnuovo, Gaiole, Castellina, che tutti assieme costituiscono fra l’altro il cuore della produzione di vini di qualità.
Nei giorni scorsi è stato affidato l’incarico di redigere la «Carta» all’Università di Firenze (Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio e Dipartimento di Scienze Agronomiche e Gestione del Territorio) e il lavoro sarà pronto entro settembre.
Fra le soluzioni che potranno essere indicate per ridurre il rischio di erosione e conservare la fertilità del suolo, individuando le tecniche agronomiche a minori impatto erosivo, ci sono: ripiani raccordati, fosse livellari, strade-fosso livellari, canali terrazza, scogliere, inerbimento dei filari delle vigne, inserimento di strisce inerbite trasversalmente alle linee di massima pendenza, colture a fasce, sistemazione a scacchiera, consolidamento di muri con tecniche della bio-ingegneria.
Si tratta di un approccio innovativo alle tematiche della sostenibilità dell’agricoltura, per i contenuti ma anche per l’approccio, che tende a superare la logica dei vincoli puri e semplici per stabilire un rapporto di reciproca collaborazione con gli agricoltori.
Capofila del progetto è il Comune di Tavarnelle Val di Pesa: «Crediamo profondamente a questa idea – dichiara il sindaco Stefano Fusi - Le nuove indicazioni potranno infatti essere applicate in occasione della definizione dei piani di miglioramento agricolo ambientale presentati dalle aziende, nell’applicazione del regolamento forestale, oppure attraverso azione concertate con le aziende di maggiori dimensioni. Superando la logica dei vincoli, intendiamo stabilire un patto concordato con gli agricoltori.
Inoltre stiamo lavorando con Regione, Province di Firenze e Siena e Consorzio del Chianti per la stesura di un protocollo d’intesa che tracci le linee guida della nuova carta». Quella di una «Carta dell’uso sostenibile del suolo» è una delle sfide più importanti sulle quali i sindaci del Chianti hanno deciso di confrontarsi a seguito del patto di Pontignano siglato pochi mesi fa.