Quest’anno alla sua XIII edizione, cambia formula, cercando nelle sue origini il senso della propria identità e della propria storia. Origini che furono sostanzialmente laboratoriali e produttive: nel ’93 si tentò infatti di creare ad Arcidosso e sull’Amiata un luogo del possibile, dove gruppi di artisti soggiornavano per lunghi periodi creando sul posto le opere che poi sarebbero state presentate al pubblico.
Oggi avvertiamo di nuovo l’importanza di rimeditare sulla “formula festival”, perché non vogliamo rinunciare all’occasione di farlo essere luogo di convocazione di artisti e di pubblico dove sperimentare nuove forme produttive e progettuali che non si possono praticare nella routine quotidiana del succedersi delle Stagioni teatrali.
L’Amiata è un luogo del silenzio e della calma necessari alla creazione, luogo dove negli anni si è formato un pubblico attento e competente, grazie all’attività costante dell’Accademia Amiata e dei partner istituzionali che sono stati sempre attenti al suo lavoro affiancandola e sostenendola: la Comunità Montana Amiata Grossetano, gli otto Comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano, la Provincia di Grosseto, la Regione Toscana, l’APT dell’Amiata; cui si aggiunge, per la stagione invernale, il contributo di idee e di risorse della Fondazione Toscana Spettacolo.
Quest’anno per la prima volta abbiamo dato un titolo al festival, un tema, e lo abbiamo affrontato in due grandi sezioni: la prima dedicata alla figura di Calvino: nel ventennale della scomparsa vogliamo onorarne la memoria e l’eredità intellettuale che ci ha lasciato.
La seconda a Bustric, figura di attore, autore e mago di cui tracciamo una vera e propria autobiografia teatrale, con le sue invenzioni fantastiche, con la leggerezza e la grazia che gli sono proprie: un vero e proprio festival nel festival.
Il gioco delle carte e dei destini, la “rete dei possibili” in cui Calvino ci ha introdotto e in cui ci sentiamo immersi, lo abbiamo voluto rappresentare nel manifesto del festival con le carte che possiamo trovare in ogni bar della Toscana per il gioco della briscola o del tresette; da quei tavoli, attraverso la matta, il re di quadri e il fante di fiori, ci osserva sornione il fantastico quotidiano: le fiabe e i miti che, capricciosi e ignari, ci guidano.
Il gioco dei destini incrociati
Omaggio a Italo Calvino
Italo Calvino è stato uno dei più grandi scrittori italiani del novecento, maestro di scrittura, suscitatore di fantasie, intellettuale e filosofo sempre legato alla battaglia delle idee nella società, divulgatore di cultura.
Era ormai cittadino maremmano, per il suo trascorrere tanto tempo nella casa di Roccamare, dove il 6 settembre del 1985 fu colto dall’ictus che pochi giorni dopo lo avrebbe portato alla morte. Gli abbiamo voluto rendere omaggio a nostro modo: quattro produzioni teatrali originali, lasciandoci ispirare dalle molte facce della sua opera, sia quella di scrittore che quella di raccoglitore di storie, in un libero gioco teatrale.
- Favola della donna avvelenata, spettacolo con sei attori, con la regia di Giorgio Zorcù e la drammaturgia di Federico Bertozzi, vincitore nel 2002 del Premio Flaiano per il “dramma inedito” con la sua opera d’esordio Malus communis; questa nuova produzione vede la collaborazione delle due compagnie Accademia Amiata Mutamenti di Arcidosso e La Città del Teatro di Cascina (Arcidosso 22 luglio, Castel Porrona 23, Castell’Azzara 24, Santa Fiora 29, Castel del Piano 30, Roccalbegna 31).
È una ricerca sul mito e sul sogno (proprio”sogno” è infatti il sottotitolo) che la compagnia – formata per l’occasione da professionisti di Arcidosso, Pisa, Cascina, Livorno e Milano – ha condotto a partire dalle suggestioni di due opere: Se una notte d’inverno un viaggiatore di Calvino e I giganti della montagna di Pirandello. Il gruppo sta lavorando da più di un mese nel Teatro di Castel del Piano.
Il treno rampante, racconti e canzoni di Ferruccio Filipazzi (Seggiano 8 agosto, Arcidosso 9, Montenero 10);
- Fiabe italiane, dalla raccolta Fiabe italiane di Italo Calvino, con Sara Donzelli (Arcidosso 17 agosto, Semproniano 18, Seggiano 19);
- Racconti fantastici, dall’antologia Racconti fantastici dell’Ottocento di Italo Calvino, con Giorgio Zorcù (Rocchette di Fazio 14 agosto, Seggiano 20).
Bustric: un’autobiografia teatrale
E’ la prima volta che a un grande artista viene chiesto non uno spettacolo, ma un intero progetto in cui presenti al pubblico tutta la sua storia artistica, attraverso spettacoli, un progetto speciale, una conferenza con ospiti, una mostra e una rassegna di film.
Se poi questo artista è Bustric siamo sicuri dell’interesse che saprà suscitare in tutti, grandi e piccini. Il progetto si articola in:
- spettacoli: Questa sera grande spettacolo, che segna l’inizio della carriera di Bustric (Arcidosso 6 agosto, Castell’Azzara 7, Roccalbegna 13); Escamot o La meravigliosa arte dell’inganno (Arcidosso 6 agosto); Pierino e il Lupo, fiaba musicale di S.Prokof'ev, con l’accompagnamento dell’Orchestra di Santa Fiora in Musica (Santa Fiora 5 agosto); Nuvolo, un’anteprima del nuovo spettacolo per la Stagione 2005/06 (Arcidosso 12 agosto);
- progetti speciali: I Re Maghi, Galà Magico di vera Magia, ideata da Bustric, con Bustric, Mirco Menegatti e i Van Denon (Castel del Piano 13 agosto);
- Conferenza, con Bustric e Stefano De Matteis, Docente di Antropologia culturale all’Università di Urbino, editore de L’ancora del Mediterraneo di Napoli (Arcidosso 7 agosto);
- Serata cinema, con due film che hanno segnato l’avventura artistica di Bustric : Les enfants du paradis (Amanti perduti) di Marcel Carné, Cinemagicién, antologia di corti di Georges Méliès (Arcidosso 7 agosto);
- Mostra fotografica: Un viaggio in Sicilia col teatro di strada, con visite guidate da Bustric (Arcidosso dal 6 al 13 agosto)