“JEANS!”- le origini, il mito americano ed il Made in Italy- è il titolo della mostra organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato , insieme agli Archivi A.N.G.E.L.O. e Giovanni Masi, con la collaborazione della Soprintendenza della Liguria.
L’esposizione resterà aperta fino al 30 novembre nello storico edificio della Cimatoria Campolmi, la monumentale fabbrica ottocentesca sede del Museo da due anni. Per l’occasione verrà occupato anche il locale dell’antica caldaia a vapore, utilizzata per la prduzione di energia necessaria ad azionare i macchinari, recentemente restaurata dal Comune di Prato.
Circa 100 manufatti, tra tessuti e capi d’abbigliamento, storici e contemporanei, provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, ripercorrono le tappe del jeans, dei processi di lavorazione e di tintura, in relazione ai mutamenti della storia del costume e dei costumi.
Un panorama completo di un periodo di tempo molto ampio – dalla prima metà del ‘500 fino ai giorni nostri – lungo un percorso suddiviso in quattro tappe, che aiuterà a comprendere le ragioni di tanto successo.
La mostra parte da Le origini del jeans, con le testimonianze più antiche rappresentate da abiti popolari e da manufatti artistici legati alla tradizione tessile dei secoli XVI - XIX. I Teli della Passione, le vesti delle statuine dei Presepi genovesi, i costumi popolari liguri costituiscono così preziose attestazioni delle diverse tipologie del jeans e dell’uso della tintura con indaco e guado.
La seconda sezione, Il jeans in America, raccoglie giacche, pantaloni ed altri capi, provenienti dall’archivio di Angelo Caroli, esperto vintagista di Lugo di Romagna, realizzati tra il 1920 e il 1960 dai marchi che hanno fanno la storia del jeans americano: Levi Strauss & Co., H.D.
Lee Inc. e Blue Bell/Wrangler.
Il ritorno del jeans in Italia è segnato, invece, dall’esperienza pionieristica di alcune aziende che tra gli anni ‘60 ai primi anni ’80 hanno introdotto la moda del jeans nel nostro paese. Accanto ad Americanino, Carrera, Closed, El Charro, Fiorucci, Jesus, Meltin’pot, Swinger, Ufo ed altri, sono in mostra anche i capi delle imprese toscane che per prime hanno prodotto jeans: Rifle (Prato, poi Barberino di Mugello – Firenze) e Manifatture 7bell / Roy Roger’s (Campi Bisenzio – Firenze).
Il percorso espositivo si chiude con alcune importanti testimonianze della produzione di denim, delle tecniche di finissaggio e dei trattamenti più innovativi introdotti dalla produzione italiana e proprie del Jeans oggi.
L’allestimento della mostra è completato da istallazioni video che proiettano montaggi di film americani ed italiani, servizi di moda sul jeans, ed altri prodotti multimediali.
JEANS si apre in occasione della 68esima edizione di Pitti Immagine Uomo, che a sua volta dedicherà all’evoluzione del jeans e alle sue trasformazioni più recenti un’importante mostra sul lavoro di Marithé e Francois Girbaud, che sarà aperta alla Stazione Leopolda di Firenze dal 23 giugno al 10 luglio, con evento inaugurale la sera del 22 giugno.
Prato e Firenze, Museo del Tessuto e Pitti Immagine, coordinano dunque le forze e le iniziative promozionali e di comunicazione per una sorta di “festival” del jeans di qualità internazionale.
La sede del Museo del Tessuto
Il Museo del Tessuto di Prato è nato nel 1975 all’interno dell’Istituto Tecnico Industriale Tessile Tullio Buzzi, come istituzione culturale di recupero della memoria produttiva locale e di supporto alla formazione nel settore della progettazione tessile.
Dopo una collocazione temporanea nei locali del Palazzo Comunale (1997-2002), nel maggio 2003 il Museo ha trovato la sua collocazione definitiva nei locali restaurati della Ex Cimatoria Campolmi, fabbrica simbolo della vicenda produttiva tessile dell’area.
L’Ex Cimatoria Campolmi è forse il più importante esempio di archeologia industriale della Provincia di Prato.
Si tratta di un complesso architettonico di 5800 mq, collocato all’interno delle mura medievali. Il suo sviluppo architettonico ha avuto inizio a partire dagli anni Sessanta del XIX secolo e si è protratto fino al 1950 circa.
L’edificio è composto di quattro ali su due piani costruite attorno ad un cortile interno con al centro una grande vasca per la raccolta dell’acqua e una ciminiera alta 40 metri.
Del complesso architettonico il Museo del Tessuto occupa l’ala lunga occidentale (piano terreno e piano rialzato), per una superficie complessiva di 2400 mq..