Carlo Maria Giulini, il sommo direttore d’orchestra che amava definirsi un semplice servitore della musica, aveva debuttato giovanissimo a Firenze con un concerto tenutosi al Teatro della Pergola - essendo il Comunale reso inagibile dai bombardamenti - l’8 aprile 1945: il successo vivissimo segnò l’inizio di un lungo sodalizio con l’Orchestra e con il Coro del Maggio Musicale Fiorentino durato oltre mezzo secolo che divenne quasi una festosa consuetudine per il pubblico, poiché il Maestro riservò da allora una presenza pressoché annuale nei cartelloni sinfonici e lirici della città.
In occasione del cinquantennale dell’esordio, nel ’95, il Comune di Firenze aveva insignito l’Artista del Fiorino d’Oro, e per il novantesimo compleanno, durante il Festival dell’anno scorso, il “Maggio” e Zubin Mehta gli avevano dedicato un concerto monografico.
Il debutto lirico avvenne con la prima ripresa moderna della “Didone” di Cavalli al XV Maggio del 1952 del Cortile di Palazzo Pitti; altri momenti particolarmente significativi nella sua ricchissima cronologia fiorentina furono il “Franco Cacciatore” di Webern del ’57, “Gli Abenceragi” di Cherubini, “Falstaff” e, in campo orchestrale, gli indimenticabili Schubert e Brahms, la “Nona” beethoveniana, la superba Messa in si minore di Bach, Mozart e Mahler, e i ‘suoi’ russi, Ciaikovskij e Musorgskij.
Proprio la prima recita del “Boris Godunov” di Modest Musorgskij sarà dedicata dal Teatro del Maggio alla memoria di Giulini, con l’invito al pubblico prima dell’inizio a rivolgere al Maestro scomparso un ultimo grande applauso.