Alluvione dell'Arno: cresce il rischio con il cambiamento climatico
Manutenzione tratto cittadino del Mugnone, Bosi (FI): Potrebbe diventare una vera e propria passeggiata verde

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2005 14:34
Alluvione dell'Arno: cresce il rischio con il cambiamento climatico<BR>Manutenzione tratto cittadino del Mugnone, Bosi (FI): Potrebbe diventare una vera e propria passeggiata verde

Nel prendere atto dell'impegno e della correttezza dell'assessore Del Lungo ritengo positivo che l'intervento del "Consorzio bonifica area fiorentina", convenzionato con la Provincia, sia ormai prossimo e che vengano dunque rimossi i rifiuti e l'erba incolta che affliggono da tempo il tratto di Mugnone che va dalla Fortezza da Basso fino al Ponte Rosso». Cosi il consigliere di Forza Italia Enrico Bosi commenta la risposta dell'assessore all'ambiente alla sua interpellanza con la quale chiedeva di conoscere «i provvedimenti dell'amministrazione per tutelare il torrente Mugnone nel tratto via XX settembre - viale Milton».

«Sarebbe opportuno che la manutenzione di questo tratto cittadino del Mugnone fosse effettuata più spesso - ha aggiunto Bosi - anche perché consentirebbe la creazione di una vera e propria passeggiata nel verde. Debbo tuttavia con rammarico constatare che nella risposta alla mia interrogazione non si fa alcun cenno al "dormitorio" degli extracomunitari e dei "clochard" accampati sotto le volte del ponte che collega via Fratelli Ruffini con via Agnolo del Poliziano».

Nei giorni scorsi l’Agenzia Europea dell’Ambiente, ha pubblicato un rapporto sul “Cambiamento climatico ed alluvioni in Europa”.
la forma più comune di catastrofe naturale: dalle stime della banca dati internazionale EM – DATA, nel periodo 1998 – 2002 le alluvioni hanno costituito il 43% di tutte le catastrofi che si sono verificate.
Nel solo 2002 l’Europa ha sofferto di 15 grandi inondazioni, in Austria, nella Federazione Russa, in Germania, nella Repubblica Ceca ed Ungheria, che hanno causato 250 decessi e leso più di un milione di persone.
La frequenza, l’ubicazione e l’intensità delle inondazioni variano in funzione delle variazioni delle precipitazioni stagionali e dei cambiamenti climatici; anche l’attività umana, come il disboscamento e lo sviluppo urbano di antiche pianure, contribuiscono ad accrescere l’ampiezza degli impatti negativi delle alluvioni.
In Europa settentrionale le precipitazioni annue sono aumentate del 10 – 40 % nel periodo 1900 – 2000, mentre in altre parti dell’Europa meridionale si registra una diminuzione che si attesta sul 20%.
Inoltre, a causa dell’aumento della temperatura, nell’Europa Meridionale e Orientale l’inverno è diventato più arido mentre il Nord–Ovest è diventato più umido.
Per questi motivi si prevede un aumento della frequenza di episodi di precipitazione intensa, con il rischio di aumenti di inondazioni dei bacini fluviali.
Inoltre le precipitazioni invernali si presenteranno molto più spesso sotto forma di piogge, quale risultato dell’aumento della temperature.

Ciò comporterà un ruscellamento immediato e un rischio maggiore di inondazione.
Non solo le alluvioni danneggiano l’ambiente e le infrastrutture, ma anche sulla salute umana hanno un forte impatto.
Il rischio di decessi è più elevato durante le piene improvvise; altri effetti possono essere causati dalla carenza di assistenza sanitaria e dall’aumento di malattie gastrointestinali e dermatiti. In previsione di questo, alcuni paesi stanno già promuovendo delle iniziative specifiche.
La commissione Europea, riconoscendo la natura spesso transfrontaliera, delle inondazioni e della loro prevenzione, ha recentemente proposto un’azione concertata per la gestione dei rischi di inondazione concentrandosi sullo sviluppo e l’attuazione di piani di gestione delle alluvioni coordinati e cartografie sui rischi di inondazione.
(rsg)

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