Quando si parla dei Pink Floyd è sempre un evento. Perché i Pink Floyd, checché se ne dica, hanno avuto un ruolo più che fondamentale nella storia del rock. Un rock invero un po' strano, fatto di momenti rilassati, cadenze melodiche trascinate, di grande atmosfera e di grande emozione. Una psichedelia quella dei Floyd, che, pur partendo dall'underground, negli anni si è sviluppata sempre più, fino ad uscire dal proprio bozzolo e raggiungendo il pubblico dei grandi numeri, quello che ti fa entrare su BillBoard (la classifica di vendite discorafiche più famosa al mondo) e ti ci fa restare per dieci anni sempre con lo stesso album. Se andiamo a ritroso nella storia del gruppo non troviamo né Roger Waters né David Gilmour alla guida dei Pink Floyd, ma un ragazzo che, pur avendo inciso un solo album col gruppo, ne diventerà il simbolo per quasi quarant'anni. Questo ragazzo si chiamava Syd Barrett.
Ho usato l'imperfetto perché adesso quel ragazzo non c'è più: al suo posto si trova un uomo che non ricorda più niente di quel lontano '67, anno di nascita dei Floyd, né degli anni a seguire all'interno del gruppo. Syd Barrett si annullò con le sue stesse mani abusando di grandi quantità di LSD, un additivo che lo aiutò certo a creare dei classici del rock psichedelico come Astronomy Domine o Mathilda Mother, e anche a sopportare le pressioni del music business, ma che con gli anni lo distrusse definitivamente.
E' soprattutto grazie alla sua genialità folle che oggi i sopravvissuti Floyd possono competere tra loro a chi compra il castello più grande o la collezione di auto più unica. Ed è a lui che l'associazione culturale Metro-Polis ha voluto dedicare un musical dall'impatto visivo imponente e dalla carica emozionale incredibile. Il musical in questione è appunto "Welcome to the Machine", in scena domani sera al Saschall. Sul palco saranno presenti attori, ballerini e musicisti, che canteranno, suoneranno e danzeranno sulle immortali melodie floydiane del periodo Barrett e successivo.
Il musical racconta la storia di Syd, un ragazzo che insieme al suo amico Roger mette in piedi un gruppo musicale. Ma ben presto Syd comincia a risentire della pressione esercitata su di lui dalla macchina del music management (la "Machine" del titolo, che è anche il titolo di una canzone del gruppo, dedicata appunto, ai produttori musicali), e comincia ad assumere sempre maggiori quantità di stupefacenti, seguito dallo sguardo incredulo e triste del suo amico, e perdendo sempre più la ragione. Alla fine Syd viene ricoverato, e perde davvero tutto: il successo, la famiglia, l'amicizia di Roger e la sua ragazza, nonché la sua sanità mentale.
E' in definitiva una versione romanzata della vera storia di Barrett, una storia che è fin troppo reale e attuale. Una storia che gli ex compari Pink Floyd hanno voluto raccontare con le loro note a più riprese: nella belissima e lirica "Shine on You Crazy Diamond", nella struggente "Wish You Were Here", nonché in vari episodi del monumentale "The Wall". I fan dei Pink Floyd sono avvertiti: la musica del gruppo viene riprodotta fedelmente dai musicisti sul palco, e non fanno rimpiangere per nulla la tecnica dei musicisti originali.
Quindi sarà una serata in omaggio a uno delle più grandi rock band della storia, ma sarà anche una esperienza nuova, un vero salto nel buio per ogni appassionato delle bolle e delle gelatine psichedeliche. In due parole, una performance da non perdere per nulla al mondo. Marco Lastri Posto unico a sedere €. 16,50. I prezzi sono comprensivi dei diritti di prevendita.