(28 gennaio 2004) – Questa mattina nell’Auditorium del Liceo Scientifico “Pontormo” è stato presentato il progetto del nuovo Polo Scolastico di Empoli.
Sono intervenuti l’assessore provinciale all’edilizia Alberto Di Cintio e l’architetto Ugo Sasso, progettista del nuovo polo e presidente dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, oltre al sindaco di Empoli Vittorio Bugli, all’assessore comunale alla pubblica istruzione Gianni Cerrini, al direttore del Circondario Alfiero Ciampolini, al dirigente scolastico dell’Istituto Ferraris-Brunelleschi Daniela Mancini ed alle autorità scolastiche regionali.
Quello presentato oggi è il progetto dell’intero nuovo complesso, il primo di scuola superiore che sarà realizzato in Italia facendo riferimento ai principi della bioarchitettura.
Vediamo cosa prevede per una scuola che sarà all’avanguardia a livello internazionale per qualità degli spazi e della didattica e per le soluzioni innovative introdotte con l’impiego di materiali ecologici e di tecniche per il risparmio energetico.
L’intervento che porterà alla completa realizzazione del nuovo polo scolastico si articolerà nel tempo secondo lotti successivi.
Il primo è quello delle aule speciali dell’istituto Ferraris-Brunelleschi, con l’obiettivo di realizzare gruppi di laboratori secondo i principi della bioarchitettura, ponendo cioè attenzione alla salute degli occupanti ed alla ecosostenibilità.
Il secondo riguarda la sostituzione dell’attuale ala prefabbricata con un nuovo blocco di aule. Il terzo comprende l’aula magna, la biblioteca e la palestra.
Il volume complessivo dei nuovi edifici è di 26.000 metri cubi. 50 le aule, 13 i laboratori.18 milioni e mezzo di Euro la spesa prevista. Il primo lotto, i cui lavori partiranno in ottobre e dureranno 900 giorni, ha un volume di 5.500 metri quadrati ed è già finanziato per un importo di 4.038.723 euro.
Tutti i volumi sono distribuiti in modo da avere gli sviluppi maggiori sull’asse sud, per godere del sole invernale, e su quello nord, ottimo nel caso di una scuola per la diffusione della luce.
Questo orientamento facilita anche il riscontro d’aria ideale per il raffrescamento estivo.
Tutti ecologici e propri della tradizione locale i materiali e le scelte costruttivi, coerentemente con la impostazione bioarchitettonica: falde di copertura in legno e tegole, finiture esterne ad intonaco, in mattoni, in legno e in pietra locale.
Grande l’attenzione per l’isolamento acustico, il confort visivo in qualsiasi condizione di cielo, il benessere termoigrometrico, ma soprattutto per l’impiego di energie rinnovabili: il polo di Empoli non brucerà combustibile per il riscaldamento invernale, non sarà condizionato nei mesi caldi e otterrà in buona parte l’energia che gli serve da pannelli solari e pompe di calore e benessere da una ottimale combinazione fra struttura, aerazione e isolamento.
L’impianto fotovoltaico produrrà fino a 10,5 kW, assicurando una parziale autosufficienza energetica, grazie a 150 moduli disposti su quattro file su un’area di tetto di 98 metri quadrati.
All’avanguardia anche gli impianti di filtraggi e depurazione delle acque piovane che, raccolte dai tetti e dai piazzali, saranno utilizzate per innaffiare gli spazi verdi, arricchiti da piante e arbusti che attribuiranno al luogo un alto valore paesaggistico.
Completa infine l’accessibilità per i disabili.
“Prima ancora che a disegnare una scuola razionalmente organizzata o una architettura elegante– spiega l’architetto Sasso illustrando il suo progetto – lo sforzo si è concentrato sull’attribuzione di organicità ad uno spazio su sui insistono, oggi un po’ alla rinfusa, alcuni edifici scolastici via via aggregatisi in tempi recenti e che ora accolgono circa duemila persone”.
“Il compito istituzionale del progettista di un edificio formativo – dice ancora Sasso – non può che essere quello di consentire l’incontro, il colloquio, la partecipazione alla vita di relazione”.
Non la ricerca quindi di un edificio teoricamente perfetto, non la definizione meticolosa di funzioni e modalità d’uso, ma di spazi diversamente e flessibilmente articolati, trasformabili del tempo senza costosi adattamenti, che siamo ottimi luoghi di formazione e possano adeguarsi ai rapidi cambiamenti della scuola. “Quello che trasforma una scatola in un ambiente – osserva il progettista, è la sensazione di appartenenza che hanno i fruitori, il sentimento di sentirsi a casa”.
“Il nostro impegno – rimarca l’assessore Di Cintio – è rivolto alle generazioni future.
Ci auguriamo che il nuovo polo scolastico empolese diventi esempio concreto ed efficace di come si può progettare associando la qualità del costruire alle prerogative fondamentali della natura e della sua conservazione”.
“La scelta di localizzare nel comune di Empoli il nuovo intervento, che è tra i primi in Italia nel suo genere e conseguentemente rappresenta un modello di riferimento assoluto, vuol premiare –– aggiunge Di Cintio - la capacità di promuovere e sviluppare iniziative significative a sostegno dello sviluppo sostenibile da parte delle comunità del Circondario Empolese”.