FIRENZE E' in calo il numero dei congressi internazionali in Italia nel 2002, con una flessione pari al 10,38%, ma è boom per Genova con un +68,5% e segno positivo anche per Firenze (3%). Nel 2001 furono 414, lo scorso anno sono stati 371. Cio' fa perdere al Belpaese anche un posto nella classifica delle nazioni che ospitano meeting internazionali scivolando dalla quinta alla sesta posizione. Le nazioni leader restano Usa, Francia e Gran Bretagna, mentre l'Europa perde complessivamente il 3%.
I dati, forniti dall'Uai, sono stati resi noti per la prima volta a Firenze in occasione della presentazione della 19/a edizione della
Borsa del turismo congressuale che si svolgera' nel capoluogo toscano, dal 2 al 4 dicembre.
“La Btc continua a crescere: quest’anno allarga ancora le sue platee, raddoppiando gli operatori stranieri e includendo per la prima volta molti paesi dell’est europeo. Di fronte a premesse così confortanti, mi aspetto anche segnali di ripresa di un settore sempre più importante per il nostro turismo”.
Così l’assessore al turismo della Regione Toscana Susanna Cenni, nel corso della conferenza stampa svoltasi a Palazzo Bastogi e cui ha partecipato anche il presidente della Borsa Carlo Gattai.
L’assessore ha evidenziato il carattere sempre più mondiale della fiera; quest’anno saranno 26 i Paesi rappresentati: oltre a operatori statunitensi, canadesi, giapponesi, argentini, venezuelani e di gran parte dell’Europa comunitaria, per la prima volta saranno presenti buyer della Russia, della Repubblica Ceca, di Polonia e Croazia.
In tutto, a fronte di circa 1.000 espositori si attendono 1.100 buyer; e il dato più saliente è l’impennata degli acquirenti stranieri: erano 380 l’anno scorso saranno 640 quest’anno. “Questo interesse degli operatori d’oltre frontiera – ha commentato la Cenni - indica che finalmente i mercati internazionali tornano a muoversi. E la Toscana è in prima fila per riguadagnare spazi sui mercati mondiali”. L’assessore ha ricordato come il turismo congressuale sia al centro della politica di rilancio economico della regione: proprio nel corso del 2003 è stato approvato il piano di investimenti da 165 milioni di euro per i principali poli espositivi, che permetterà, in particolare, il completamento del Centro congressuale di Montecatini, l’ampliamento del Centro congressi di Carrara, la realizzazione di una nuova grande struttura a Firenze e la possibilità di una maggiore integrazione tra il Centro espositivo di Arezzo e Chianciano.
“Questa – ha detto - è la nostra grande scommessa. il salto di qualità nell’innovazione e nelle strutture uniti alla qualità dell’accoglienza ci consentirà di essere ancora più competitivi. Il turismo congressuale è un comparto di grande interesse: non solo per l’aspetto quantitativo (i 90 centri che offrono 40mila posti) ma anche per le caratteristiche peculiari di un’offerta che si indirizza verso segmenti alti e che consente la destagionalizzazione delle nostre strutture ricettive”.
La Toscana si orienta quindi a rafforzare un settore nel quale comunque ha già un ruolo preminente a livello nazionale, come dimostrano i dati 2002 sui congressi nel mondo, elaborati da UAI, Union des Associations Internationales di Bruxelles, l’unica organizzazione che analizza e classifica ogni anno le nazioni e le città che hanno ospitato il maggior numero di congressi internazionali. Firenze, insieme a Roma è l’unica città italiana presente in classifica. Rispetto a un anno fa sono infatti uscite Trieste, Venezia e Milano che non hanno raggiungo la quota minima di 20 meeting internazionali (per essere considerati dalla Uai i meeting devono avere un minimo di 300 partecipanti provenienti da almeno 5 Paesi diversi).
Nella classifica 2002 Firenze è al 52° posto (era 50° un anno fa) con 33 meeting organizzati. In un panorama nazionale caratterizzato da segni meno, Firenze è, insieme a Genova, l’unica città che vede crescere il numero di meeting internazionali (da 32 a 33). “Questa sostanziale stabilità per il 2002 – sono parole di Susanna Cenni - va interpretata positivamente perché inserita in una fase complessivamente recessiva del settore su scala mondiale. Dall’anno prossimo ci aspettiamo di ricominciare a crescere.
Per questo abbiamo convocato per febbraio gli Stati generali del sistema congressuale toscano per una riflessione sulle nostre politiche e sugli strumenti più idonei per un rilancio del sistema congressuale”.