Natale 2003: la città per la cultura
100 iniziative fra mostre, concerti, teatro, danza e percorsi architettonici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2003 19:29
Natale 2003: la città per la cultura<BR>100 iniziative fra mostre, concerti, teatro, danza e percorsi architettonici

"Ancora una volta l'Amministrazione Comunale propone ai cittadini un'ampia offerta di eventi culturali per concludere il 2003 con la musica, la danza, le mostre, la produzione artistica contemporanea, i percorsi per conoscere le architetture della nostra città, i libri, i musei; tutte quelle cose che danno un senso al nostro vivere, al trascorrere del tempo. Un'occasione, un contributo a costruire il senso profondo della nostra vita. Nonostante la difficile questione finanziaria sia complessa per tutti, abbiamo preferito limare i contributi ma senza tagliare le iniziative".

Così l'assessore alla cultura Simone Siliani presenta "Natale 2003. La città per la cultura". Dal 28 novembre al 13 gennaio 2004 il Natale a Firenze offrirà numerose opportunità. I "Concerti di Natale", "Florence Dance festival", "Versiliadanza", "Can Go", "Coda di Lupo", "Firenze e il Novecento", "Mostre", "Archivio Giovani Artisti", "Il libro in Piazza". In particolare, dal 6 dicembre al 6 gennaio 2004 sarà possibile visitare alcune delle più importanti mostre cittadine a tariffe ridotte presentando alle biglietterie uno speciale coupon che sarà distribuito alla cittadinanza.

Complessivamente, la spesa per il Natale 2003 che conta quasi cento appuntamenti, ammonta a 180.000 € e quest'anno il numero delle iniziative è leggermente superiore al 2002. "Si tratta di un cesto natalizio di offerte culturali molto ricco - ha proseguito l'assessore Siliani - dove i concerti sono tutti ad ingresso libero, su invito (ad eccezione del primo del 29 novembre) per garantire una proposta culturale aperta a tutti, anche agli ultimi. Nonostante il periodo sia stato segnato da avvenimenti tragici sulla scena internazionale, se ci chiudessimo a riccio non offriremmo un buon servizio né alla città e né al percorso di pace nel mondo.

Ci deve essere invece un'apertura, soprattutto in questa fase dove c'è qualcuno che spinge per diffondere la paura".

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