Pesaro - Ad essere oggettivi, quasi spietati, il pronostico è stato rispettato. La Scavolini Pesaro ha avuto la meglio sulla Mabo Livorno. Ma chi si aspettava il dominio assoluto degli uomini di Melillo si è dovuto ricredere. La Mabo, infatti, è uscita sì sconfitta dal tempio del basket pesarese, il Bpa Palas, ma il risultato finale non le rende giustizia ed anzi è dimostrazione di quanto i giocatori di casa si siano dovuti sudare la vittoria. La cronaca dell'incontro parla di una Scavolini sempre avanti nel risultato fino al minuto 32 quando una Mabo che in precedenza non aveva mai capitalizzato le proprie rimonte è riuscita a mettere il naso avanti, dando vita ad una nuova gara che ha visto muovere le due formazioni sui binari dell'equilibrio.
Da quel momento l'incontro è diventato vietato ai deboli di cuore, con sprazzi dall'una e dall'altra parte, inversioni di rotta che non hanno mai superato i 3 o 4 punti di vantaggio. La Mabo pareva che si fosse messa i vestiti di quella Lottomatica Roma che sette giorni fa, con una grande rimonta, aveva fatto piangere l'intero Pala Macchia. Sospinta da Bell e Brown (40 punti il primo, 23 punti il secondo) la formazione di coach Banchi ha fatto vivere al pubblico biancorosso un ultimo quarto d'inferno che mai avrebbe immaginato neanche di sognare.
Ma a 3 secondi dalla sirena conclusiva, sul punteggio di 91 a 91, ci ha pensato l'ex di turno, Elliot, a matare la Mabo con una tripla dall'angolo con cui Pesaro ha messo fine alle ostilità regalandosi il successo. Per come si erano messe le cose, è naturale che non manchino i rimpianti. Ma va bene anche così. A patto che si capitalizzi questa sconfitta esterna per 94 a 91 sul campo di una delle grandi del basket italiano, una sconfitta immeritata, non come una quasi vittoria bensì come un'occasione persa su cui riflettere.
Domenica prossima al Pala Macchia arriverà la Coop Nordest Trieste che in quest'ultimo turno ha perso di fronte al pubblico amico con la Metis Varese per 77 a 91. I ragazzi di Pancotto scenderanno quindi in riva al mar Tirreno col dente avvelenato e la voglia di portare i due punti a casa. Ma Livorno dovrà dimostrare di essere più arrabbiata di Trieste. Nicola Verzoni