Le Ferrovie sono disponibili a riattivare la stazione Leopolda e a farci arrivare treni da Siena e in parte anche da Pisa?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2003 07:01
Le Ferrovie sono disponibili a riattivare la stazione Leopolda e a farci arrivare treni da Siena e in parte anche da Pisa?

"Sto discutendo con le Ferrovie per utilizzare l'enorme spazio che loro hanno alla stazione delle Cascine, e realizzare un grandissimo parcheggio per chi arrivando lì con la macchina poi sale su una navetta ferroviaria che lo porta alla Leopolda. Quello spazio potrebbe essere utilizzato anche eventualmente per la residenza intorno. Naturalmente quel braccio di ferrovia tra Cascine e Porta al Prato andrebbe elettrificato: lì le Ferrovie ci hanno fatto una richiesta intorno al miliardo di lire. Stiamo vedendo se riusciamo a stanziarlo nel prossimo bilancio".

Quale séguito hanno avuto queste anticipazioni dello scorso luglio dell'assessore alla mobilità e all'ambiente del Comune di Firenze Vincenzo Bugliani?
La stazione ferroviaria inaugurata il 2 giugno 1848 per il collegamento con Pisa e Livorno deve poter tornare, secondo Idra, alle proprie funzioni originarie, oggi più che mai necessarie per contribuire alla soluzione del nodo-traffico nella città 'capitale della cultura'. La riattivazione della stazione Leopolda, collocata in pieno centro, è in grado di offrire numerosi benefìci a Firenze e al suo hinterland:
mette a disposizione un approdo in centro alternativo a Santa Maria Novella, potendo assorbire importanti porzioni di flussi turistici (visitatori, turismo d'affari e congressuale) provenienti da Siena, da Pisa e dai rispettivi aeroporti;
libera binari e tracce con destinazione Santa Maria Novella, senza bisogno attendere la 'bacchetta magica' di una lontana e improbabile TAV;
aiuta a velocizzare l'atteso ammodernamento del "sistema di governo" di Santa Maria Novella, oggi antiquato: ammodernamento che porterebbe da solo - ha riferito l'assessore Bugliani - a raddoppiare la ricettività di quella stazione strategica;
decongestiona il nodo stradale di Porta al Prato da importanti quote di traffico su gomma, rendendo automaticamente obsoleti il progetto di parcheggio scambiatore dentro il parco delle Cascine (!) e la nuova arteria stradale (!) Pistoiese-Porta al Prato (che secondo i dati forniti dal Comune costerà 20 miliardi di vecchie lire, sarà lunga tre chilometri, correrà lungo il Canale Macinante e si inserirà nel nuovo quartiere previsto… nell'area ferroviaria di Porta a Prato).


Si tratta adesso di passare dalle parole ai fatti. Il miliardo di vecchie lire necessario a elettrificare la ferrovia Cascine-Porta al Prato non può costituire un ostacolo insormontabile, in una città preda di una sarabanda di cantieri pesanti, lunghi e costosissimi (il solo pacchetto TAV costa oltre 2.400 miliardi pubblici di vecchie lire, 458 dei quali a carico - non si sa ancora come - del Comune!). La metropolitana leggera, di cui la riattivazione della Leopolda rappresenta un tassello strategico, è un autentico portatore di modernità e disinquinamento: può e deve essere implementata subito.

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