Una quarantina di appartenenti al movimento di lotta per la casa di Firenze hanno occupato questa mattina la sede degli uffici della sicurezza sociale. ‘Sulla casa -affermano- il comune fa una politica demenziale’.
"Se ci saranno delle tensioni a livello di emergenza abitativa, la responsabilità non può ricadere del Comune, ma altrove". Sono parole dell'assessore alle politiche per la casa Tea Albini dopo la recente pubblicazione dell'elenco, da parte di enti previdenziali e grandi compagnie assicurative, di immobili da inserire nel piano delle alienazioni.
"Prevedo - ha detto ancora l'assessore Albini - che a Firenze siano interessate a questa operazione circa 1500 famiglie. In molti casi gli attuali inquilini acquisteranno l'alloggio, ma saranno anche in molti a non poter far fronte. Famiglie che, inevitabilmente, si rivolgeranno al Comune, come già accaduto. Ma l'Amministrazione Comunale, vorrei chiarirlo, non ha alcun potere di trattativa perché i recenti decreti governativi danno il via a una stagione di vendite in blocco del patrimonio immobiliare, sul quale non è prevista alcuna concertazione con le Amministrazioni Comunali.
Non per questo il Comune si chiama fuori, ma è presente con tutte le forme di pressione necessaria. Sia come assessore che come coordinatrice della consulta casa dell'Anci mi sono più volte fatta carico del problema con incontri con la proprietà, col viceministro Martinat e con le commissioni competenti di Camera e Senato, in accordo con le organizzazioni sindacali con le quali abbiamo trovato posizioni comuni, che però non hanno trovato alcuna attenzione da parte del governo". Una situazione che, sommata a quella della non certezza della proroga degli sfatti (che scade il prossimo 30 giugno) per famiglie con presenza di anziani ultrasessantacinquenni, disabili e in condizioni economiche disagiate, preoccupa l'assessore Albini: "Temo che se non saranno adottati adeguati provvedimenti, si avrà un autunno molto caldo sul fronte dell'emergenza abitativa.
Emergenza, voglio ribadirlo una volta di più, verso la quale il Comune non può farsi carico se non per quella cui è istituzionalmente preposto". "Sono felicissima - ha concluso l'assessore Albini - per coloro che potranno acquistare un alloggio, ma sono molto preoccupata per le famiglie che invece non possono farlo".