L'authority per l'acqua ha bocciato la "cartolarizzazione" del canone, definita 'illegittima' e 'preoccupante'. In merito alla configurazione del canone presentata dall'Ato 3 comprendente Firenze e parte del Valdarno il "Comitato di vigilanza sull'uso delle risorse idriche", vale a dire l'authority per l'acqua, ha espresso "parere contrario alla configurazione del canone che comporta oneri per l'utente non contemplati dalla legge 36/94". Il parere è frutto di una riunione del comitato del 24 aprile scorso, ma è arrivata solo adesso sui tavoli di tutti i Comuni dell'Ato, compreso Palazzo Vecchio.
Nel verbale del "Comitato di Viglianza" si legge che "la cartolarizzazione che di per sé è operazione finanziaria legittima e conveniente, assume nel caso specifico connotati preoccupanti in quanto crea diritti di terzi su una base considerata illegittima.
Il comitato considera pertanto doveroso segnalare la questione ai Comuni coinvolti e per conoscenza al Ministero referente, alla Regione Toscana e al Presidente dell'Ato 3".
Componente anomala del canone è la 'valorizzazione del patrimonio conferito al gestore', per un valore di quasi 154 milioni di euro che il povero utente si dovrebbe accollare tra le spese tariffarie. Questo canone influenzerà la tariffa, facendo pagare ai cittadini due volte lo stesso servizio. Il Comune di Firenze ha previsto nel bilancio un'entrata di 73 milioni 831 mila euro per ben 18 annualità.
In lire, sono circa 10 miliardi.