A Firenze, al Saschall di Lungarno Aldo Moro (inizio ore 21 – biglietto € 15 – ingresso dalle ore 19,30) l’artista siciliana proporrà ben quattro concerti, da mercoledì 25 a venerdì 28 febbraio (biglietti ancora disponibili solo per la data di venerdì 28). Dopo il tour “sinfonico”, è stata la stessa Carmen ha scegliere di suonare in spazi contenuti, dove è possibile ritrovare un rapporto più immediato e diretto con il pubblico e una maggiore libertà nella scelta della scaletta dei brani.
Insomma, quello in tour è sostanzialmente un concerto rock e la formazione della band è quella dei primordi, con due chitarre elettriche (quelle di Massimo Roccaforte e di Santi Pulvirenti) ad inseguire la Fender Jaguar Pink Shell di Carmen - ovvero una chitarra elettrica color rosa confetto, costruita appositamente per lei dalla Fender inglese – e una sezione ritmica essenziale a sostenerla (Leandro Misuriello al basso e Puccio Panettieri alla batteria). Riarrangiare i brani per tre chitarre, inventarsi tre partiture per costruire un muro di suono e ricreare – anche attraverso una ricerca attenta degli effetti – l’ambiente sonoro non più suggerito da archi o orchestra: è stato questo il lavoro accurato che Carmen e la sua band hanno affrontato negli ultimi mesi.
L’energia e la tensione del set elettrico sono sospese da un intervento acustico dedicato soprattutto ai brani dell’ultimo album, L’Eccezione, pubblicato in ottobre dalla Universal e già doppio disco di platino. Un piano wurlitzer e un mandolino – entrambi suonati da Roccaforte - e la chitarra acustica di Carmen stemperano i suoni di questa sezione del concerto. Il riattraversamento del repertorio in concerto può seguire così percorsi diversi: l’accuratezza e complessità testuale e tematica che accomuna alcune canzoni (la guerra in Eco di sirene, la malattia in Sangue infetto, i treni della morte in Un sorso in più), o “il gioco della sarta”, il vestire cioè le canzoni con abiti nuovi, giocando con arrangiamenti che ne stravolgono le atmosfere musicali originarie.
L’allestimento è essenziale: una scenografia semplice e un disegno luci che rimanda alle atmosfere dei concerti negli anni Sessanta e Settanta, con luci strobo e fari alogeni a disegnare suggestioni vintage su dei teli bianchi.