Incompetenza territoriale del Tribunale di Firenze: questa la conclusione della prima udienza del dibattimento relativa ai corsi truffa per corrispondenza che si è tenuta nel pomeriggio di oggi (mercoledì 19 febbraio 2003). Dopo aver ammesso la costituzione di parte civile non solo dei singoli truffati (oltre 6000 in tutta Italia), ma anche delle associazioni di consumatori (in particolare Federconsumatori e Adiconsum), la Ia sezione del Tribunale di Firenze ha accolto l'eccezione presentata dalla difesa di giudicare non competente il tribunale toscano e di trasferire il processo a Roma.
La discussione sul caso di tutti i 37 imputati, già rinviati a giudizio per associazione a delinquere e truffa relativa alla vendita di corsi di lingue per corrispondenza, è stata rinviata ad una data ancora da definire, quando il processo ripartirà per la terza volta.
Gli atti, restituiti al Pubblico Ministero, verranno trasmessi al Tribunale di Roma.
Il processo sui corsi-truffa riguarda 37 imputati, legati 10 ditte (Edipress srl.; C.l.e. srl; Elbas sas.; General Interchange sas.; Stemat srl; Istituto Multilingue srl; National Language sas; Finedinvest srl; European Language sas; Editrice Lupiae srl; Edieuropa sas; Istituto Finedinvest srl; Istituto Europa srl; Società Romana Crediti sas; Latifin srl; Esazioni Dirette Internazionali srl; Recreb srl; Interdiffussion srl; Premier New Studio; Guego srl; Ago srl), e coinvolge oltre 6mila giovani in tutta Italia.
Con il pretesto di effettuare interviste sulla conoscenza delle lingue straniere o una ricerca di mercato, gli oltre 6mila giovani venivano indotti a firmare un contratto d'acquisto di un corso di lingue per corrispondenza, credendo che si trattasse della formalizzazione dell'intervista. Tale contratto veniva, successivamente, venduto ad altre ditte del gruppo di società indagate che - senza effettuare i corsi - pretendevano il pagamento di una somma spesso superiore ai due milioni. Somma che cresceva esponenzialmente in caso di mancato pagamento.
La prima udienza preliminare si svolse a Firenze il 20 gennaio 1998 e si concluse con il rinvio a gudizio degli imputati; tuttavia, a causa di vizi formali, il procedimento è tornato in udienza preliminare.
L'11 ottobre 1999 il Tribunale Penale di Firenze, Ia sezione, dichiarò nullo il decreto di citazione a giudizio perché non indicava le generalità delle persone offese e incaricò il Pubblico Ministero di rintracciare, sulla base delle querele e dei contratti stipulati dalle ditte, i nominativi dei truffati. Il 19 febbraio 2002 il G.U.P. ha nuovamente disposto il rinvio a giudizio.
Oggi il Tribunale di Firenze ha accolto l'eccezione di incompetenza territoriale, e per i 6.143 consumatori truffati e per la FEDERCONSUMATORI, rappresentata dall'Avvocato CLAUDIA BINI del Foro di Siena, che da subito ha seguito il caso, è necessario ripartire da capo.
Nel frattempo si avvicinano i termini di prescrizione.