Una squadra d’eccezione alla presentazione de Il letto della Storia in prima assoluta, al Ridotto del Teatro Comunale, il 16 febbraio. Fabio Vacchi compositore, Claire Gibauld alla direzione, Franco Marcoaldi librettista, scene e regia di Giorgio Barberio Corsetti.
Fabio Vacchi, conosciuto al grande pubblico per le musiche de Il mestiere delle armi, ha esordito affermando che questa è un’opera d’avanguardia e di rottura non tanto nella struttura ma nei contenuti e nella loro narrazione, il primo e il secondo atto si rifanno all’arte comica e grottesca, nel terzo atto c’è un’inversione di rotta, diventa una cantata visionaria dove i suoi riferimenti musicali etnici si fanno ancora più riconoscibili, ispirati a melodie calabresi e siciliane.
Al coro, nel canto dei morti, ha chiesto un’impostazione meno diaframmatici ma più barocca e popolare. L’uso dell’elettronica è finalizzato all’effetto polifonico, nessuna alterazione sonora. Claire Gibauld racconta dell’incontro con la musica di Vacchi come una folgorazione riuscita La station thermal opera da lei commissionata per l’Opéra di Lione ebbe un immediato successo. La sua direzione trova soddisfazione nella scienza orchestrale dell’autore “ci vogliono musicisti bravissimi adatti ad un’esecuzione difficile che ricerca suoni nuovi” inoltre ”ha un finale poetico che non chiama gli applausi”.
Giorgio Barberio Corsetti, maestro del teatro multimediale, racconta del passaggio registico e scenografico che trasforma i primi due atti scanditi da azioni concrete inserite in un ambito costruito, azioni sempre al limite di ciò che poi si rivelerà nel terzo atto, in un luogo senza connotazioni concrete in un “flusso d’immagini”.
L’opera mai rappresentata prima, sarà al ridotto del Teatro Comunale dal 16 al 20 febbraio.
[C. C.]