Perché la detenzione non sia uno stop ma soprattutto un periodo di rieducazione. È questo il tema dell’incontro che si è svolto ieri nella sala Conferenze di Palazzo Aldobrandeschi, organizzato dalla Provincia e dal Settore Politiche Sociali della Regione Toscana.
“La Provincia è da sempre sensibile alle problematiche dei detenuti - ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali, Anna Nativi -. Chi vive l’esperienza del carcere è un cittadino che nella maggioranza dei casi ha subito un grave disagio, o nella propria storia personale, o familiare o nel contesto sociale.
E il periodo della detenzione, per quanto necessaria ed indispensabile, è comunque un momento difficile. In più chi è stato in carcere difficilmente riesce ad inserirsi nuovamente nel contesto sociale e lavorativo”.
All’incontro hanno partecipato gli enti locali, la ASL, il provveditorato regionale delle carceri e le associazioni di volontariato, “al fine di studiare azioni per prevenire questi disagi, per rendere davvero educativo il periodo di detenzione e consentire a chi lo ha concluso, dimostrando di aver compreso i propri errori e di rispettare le regole della società, di avere prospettive future”, continua Anna Nativi.
Rispetto a questo problema, aggiunge “la Provincia è da sempre impegnata su più fronti: da un lato quello della prevenzione, con azioni contro il disagio giovanile, e dall’altro attraverso l’organizzazione di corsi di formazione specifici per i detenuti”.
Sul tema dei detenuti la Provincia lavora integrando le politiche del sociale, della formazione e del lavoro.
“Infatti la Provincia – aggiunge l’assessore alla Formazione e Lavoro, Mariella Gennai - ha presentato un programma che è stato finanziato dalla UE, denominato Equal, che prevede azioni di formazione e di tirocini lavorativi rivolti a detenuti, concertato con la direzione del carcere.
Pur essendo esiguo il numero dei detenuti ospiti del territorio, la nostra attenzione è massima. Infatti la civiltà e la cultura di una comunità si misura anche attraverso le politiche di accoglienza e di reinserimento che è capace di sviluppare verso le categorie più svantaggiate”.
Era presente tra gli altri l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Massa Maritima, Luciano Fedeli, che ha sottolineato come “la nuova struttura aperta in città dovrà contare su risorse finanziarie specifiche, dato che si colloca in un contesto di sperimentazione della Regione Toscana che deve essere sostenuto per attivare un concreto reinserimento sociale degli ospiti presenti”.