La Kocani Orkestar propone un’interpretazione originale dei brani tradizionali, introducendone anche degli elementi di modernità. Un loro concerto costituisce una formidabile ed eccitante esperienza: una girandola di timbri, accenti, colori, che esalta il ricco mosaico di ritmi e melodie meticce nate da queste parti dalla combinazione di Oriente e Occidente. Musica sincera, sempre un po’ alticcia, struggente o travolgente a seconda delle occasioni, ricca di ritmi pirotecnici, carica di colori e di forti contrasti, e suonata con l’intensità (con creatività esecutiva, per uno spartito in continua trasformazione, come è tipico della cultura musicale più "orale" che "scritta") propria di qualunque esperienza gitana.
In questi ultimi due anni, la Kocani Orkestar si è esibita nei più importanti festival internazionali come: Roskilde Festival (Danimarca), Womad (G.B. e Palermo 2001), Sfinks (Belgio) e Les Mediterrranéennes de Ceret (Francia) dove hanno suonato con Khaled. In Italia hanno suonato sui palchi di tutti i festival più importanti, sono apparsi in trasmissioni televisive: "Scatafascio" con Paolo Rossi e Vinicio Capossela, "Millenium" con Piero Pelù e la prima edizione di "Stasera pago io" di Fiorello, dove hanno proposto una versione "gitana" del brano "Canzone" con l’autore Lucio Dalla.
Un particolare rilievo va dato alla loro collaborazione con Vinicio Capossela sfociata nell’album "Live in Volvo" dove la Kocani ha arrangiato ed eseguito tre fulminanti versioni di altrettanti brani di Vinicio. I dischi della Kocani Orkestar sono distribuiti in Italia da Materiali Sonori che ha recentemente pubblicato l’album "Ulixes", un nuovo progetto della Kocani Orkestar con l’Harmonia Ensemble e in cui i musicisti zigani sono alle prese con i temi scritti da Damiano Puliti, Alessandra Garosi e soprattutto da Orio Odori, che ha proposto alla "fanfara macedone" tutta la sua esperienza di compositore e direttore di complessi bandistici italiani.
Il progetto di Giampiero Bigazzi e della Materiali Sonori, di incontro fra queste due culture, vuole fondere lo stile classico-minimalista del gruppo italiano (che ha già lavorato con musiche di Gavin Bryars, Roger Eno, Frank Zappa, Nino Rota) con le musiche tradizionali balcaniche ma mantenendo il patrimonio melodico e ritmico italiano degli Harmonia sviluppato in trame provenienti dai frutti estremi del romanticismo e dal dialogo con linguaggi contemporanei che toccano il minimalismo e il jazz.