La Regione Toscana ricorra alla Corte costituzionale contro le norme vessatorie nei confronti dei Comuni contenute nella Legge finanziaria 2002. La proposta è contenuta in una risoluzione presentata da tutti i gruppi della maggioranza di centrosinistra ed approvata ieri sera dal Consiglio comunale. Il documento impegna Sindaco e giunta «ad una redazione ed una gestione del bilancio di parte corrente 2002 rispettoso delle norme, pure vessatorie, contenute nella legge finanziaria», invita il Presidente della Toscana «a valutare con urgenza la possibilità di promuovere presso la Corte costituzionale il conflitto di attribuzione relativamente al patto di stabilità interno previsto dalla finanziaria.
Le norme sul patto di stabilità della finanziaria 2002 - si legge nella risoluzione - stabiliscono tre limiti concomitanti a carico dei Comuni e delle Province per l'anno 2002 rispetto all'anno 2000 relativamente all'incremento del disavanzo (+2.5%), all'ammontare degli impegni delle spese correnti (+6%), e del complesso dei pagamenti per spese correnti (+6%) che, nel loro complesso, pongono un vincolo finanziariamente inaccettabile per tutti quei Comuni che potrebbero fare fronte a oneri maggiori a fronte di risorse proprie.
Tutto ciò - proseguono i consiglieri del centrosinistra - è lesivo dell'autonomia di spesa degli enti locali tutelata dall'articolo 119 della Costituzione, come modificato dalla riforma federalista voluta dall'Ulivo e confermata dal Referendum dell'ottobre 2001. L'intervento della Regione Toscana è richiesto in quanto la Costituzione riserva alle Regioni la facoltà di proporre conflitto di attribuzione presso la Corte costituzionale».(mr)