FIRENZE- Imprimere al pubblico e al privato un forte procresso di cambiamento, per accrescere la qualità della vita della popolazione nel suo complesso: mantenere alte le esportazioni ed attrarre capitali dall’esterno, evitando la cultura di una crescita fine a se stessa e puntando ad uno sviluppo equilibrato, diffuso e duraturo perché in Toscana si possa anche domani continuare a vivere bene. Con più infrastrutture, rispettando l’ambiente. Sono le linee guida attorno a cui ruota il nuovo Programma regionale di sviluppo 2003-2005, che la giunta presenterà nelle prossime settimane alla società toscana.
Il primo incontro, presenti l’assessore alla programmazione Marco Montemagni e l’assessore al lavoro Paolo Benesperi, si è svolto ieri a Palazzo Bastogi: l’impegno è di procedere con la concertazione e completare la bozza entro luglio, in modo che il programma possa essere approvato dal Consiglio regionale per la fine dell’anno. «Il Prs è un “cantiere aperto” che fissa paletti e confini ma che lascia, in parte, al processo successivo la specificazione e l’articolazione del progetto.
Questi incontri sono quindi molto importanti – ha spiegato l’assessore Montemagni – Il Prs a cui pensiamo è uno strumento flessibile, fondato sulla cooperazione e la sussidiarietà per governare insieme agli altri: lontano da un’idea di governo gerarchico e dove la cooperazione costituisce un elemento essenziale. Dopo le modifiche costituzionali che hanno affidato alle Regioni un ruolo più politico, un nuovo programma strategico di metà legislatura era necessario. Servirà a riaffermare la nostra volontà a far parte della nuova Europa di Lisbona, Goteborg e Barcellona, puntando sulla qualità come obiettivo di lungo periodo».
Il nuovo programma di sviluppo affronterà temi come gli anziani e l’assistenza a quanti, tra loro sempre più numerosi, non sono autosufficienti.
Cercherà di rispondere con progetti pilota all’integrazione degli immigrati e alla bassa natalità regionale, incrementando i servizi per famiglie e genitori. Quanto allo sviluppo economico saranno anzitutto valorizzate le risorse, come l’agriturismo, le produzioni vinicole, le attività culturali e le produzioni industriali ed agricole di nicchia, che già rendono peculiare la Toscana, senza comunque abbandonare l’obiettivo di ampliare la presenza in settori più avanzati come l’alta tecnologia e la new economy avvicinando il mondo della ricerca e del lavoro.
Assieme al Prs è partita anche una più ampia riflessione sulla riorganizzazione della macchina regionale.