C'era "il cielo in una stanza" ieri sera allo storico teatro di Prato, con la voce inconfondibile di Gino Paoli, un affiatatissimo quintetto jazz di amici e la grande orchestra "Camerata strumentale Città di Prato". Sul palco insieme a Paoli e Rava: Gianluca Petrella al trombone, Stefano Bollani al piano, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria. Gli arrangiamenti originali e la direzione dell'orchestra erano curati da Paolo Silvestri.
La serata, prodotta da Eventi/Music Pool con Enrico Rava e Stefano Bollani, reduci dall'esperienza discografica e concertistica di "Abbassa la tua radio" (un omaggio alla musica degli anni ’30 e ’40), era ancora una volta dedicata alla musica italiana, ispiratrice continua per tanti jazzisti nostrani.
Ormai celebrato come padre musicale della patria, sia da Premio Tenco, che da Umbria jazz Winter e altri importanti festival, Gino Paoli ha fatto da divertito protagonista di un appuntamento che ha mobilitato la città, che gramiva la sala, per un'esibizione con 40 musicisti sul palcoscenico e arrangiamenti appositamente creati, davvero uno degli eventi dell'anno.
Ieri sera il pubblico pratese ha potuto riscoltare alcune tra le più belle pagine della musica italiana scritte dal cantautore.
Nato nel '34 a Monfalcone, in provincia di Gorizia, a Genova, dove si è trasferito da bambino, Gino Paoli debutta come cantante da balera, per poi formare un band musicale con gli amici Luigi Tenco e Bruno Lauzi.
Nel '60 realizza "La gatta", un brano autobiografico. Il disco vende 119 copie, poi scompare e infine diventa un successo da 100 mila copie la settimana. Durante la love story con Ornella Vanoni, scrive per lei "Senza fine", della quale esistono nel mondo circa 300 versioni. Mina, incide "Il cielo in una stanza". Seguono "Sassi", "Me in tutto il mondo" ('61), "Anche se" ('62), "Sapore di sale", arrangiata da Ennio Morricone con gli interventi al sax di Gato Barbieri, "Che cosa c'è" ('63), "Vivere ancora" ('64).
Il prestigio internazionale aiuta Paoli, alla fine degli anni 60, a diventare editore musicale di successo, aggiudicandosi per l'Italia i Bee Gees, Bowie, i Beatles e altri.
Ma nel 1967 si ritira a Levanto per gestire una sala da ballo con ristorante e bar.
Riprende a fare musica alla metà degli anni settanta, sino alla trionfale tournée del 1985 con Ornella Vanoni, poi l'esperienza di deputato del Pci per una legislatura. Nel '91 ecco il successo di "Matto come un gatto" e del singolo "Quattro amici al bar" (con intervento di Vasco Rossi). L'autunno successivo esce "Senza contorno, solo... per un'ora", un live di brani vecchi e recenti rifatti in chiave jazz.
I musicisti jazz che che componevano la formazione di ieri sera, concedendosi anche uno splendido brano senza Paoli sono un gruppo di amici affiatati.
Proprio l'estate scorsa lo stesso gruppo si era esibito a Camaiore (Lu) in una serata con Gato Barbieri.
Enrico Rava è il maggior rappresentante jazz italiano a livello internazionale. A contatto con esperienze d'improvvisazione (Steve Lacy e Cecil Taylor), il trombettista ha distillato le proprie esperienze in una serie di gruppi composti da nomi del calibro di Richard Galliano e John Taylor, sviluppando una personale concezione della composizione e dell'improvvisazione di gruppo e calcando le platee dei più importanti festival internazionali.
Durante la sua carriera Rava ha inciso più di novanta dischi.
Stefano Bollani fin da giovanissimo ha iniziato a lavorare nell'ambito della musica pop-rock (Raf, Jovanotti, Irene Grandi, Elio e le Storie Tese) ha suonato con musicisti come Richard Galliano, Paolo Fresu, Kenny Wheeler. Nel 1998 stato eletto musicista dell'anno nei referendum Top Jazz promossa dalla rivista Musica Jazz.
Rosario Bonaccorso è uno dei contrabbastisti più apprezzati d'Europa, dove si è fatto conoscere grazie alla militanza nel quintetto di Flavio Boltro e Stefano Di Battista.
La duttilità e la conoscenza del jazz lo portano ben presto a fare importanti esperienze in ambito malnstrearn, hardbop e free accanto a Kenny Davern, Billy Cobham, e tra gli italiani, Tullio De Piscopo e Paolo Fresu. Ha partecipato a importanti rassegne quali i festivals.
Roberto Gatto è nato a Roma il 6 ottobre 1958. Il suo debutto professionale risale al 1975 con il Trio di Roma (Danilo Rea, Enzo Pietropaoli). Ha suonato in tutto il mondo insieme ad artisti internazionali. Le formazioni a suo nome sono caratterizzate, oltre che da un interessante ricerca timbrica, e un impeccabile tecnica esecutiva, da un grande calore tipico della cultura mediterranea.
Da anni si dedica anche alla composizione di musiche da film realizzando, tra l'altro, "Mignon è partita" di Francesca Archibugi, vincitore di cinque David di Donatello.