I vini del Carmignano hanno computo nell’ultimo decennio un decisivo salto di qualità. La “certificazione” della svolta è venuta questa mattina da Luigi Veronelli, decano dei giornalisti enoici, e da Marco Sabellico, della guida dei vini del Gambero rosso, nel corso della seconda edizione manifestazione Di vini profumi, organizzata dalla Provincia di Prato nell’ambito della Settimana dei vini. Sono stati protagonisti di una degustazione guidata il Carmignano ‘99, presentato in anteprima, e il Pinot nero Tenuta di Bagnolo.
che festeggia il decimo compleanno e la ormai quasi raggiunta conquista della doc. Erano presenti circa 150 tra produttori, enologi e giornalisti del settore, italiani e stranieri. Hanno fatto gli onori di casa il presidente della Provincia, Daniele Mannocci, l’assessore alla Promozione e all’immagine, Alessandro Attucci, l’assessore all’Agricoltura, Massimo Logli. Il presidente Mannocci ha ricordato che proprio grazie all’impegno della Provincia nel territorio negli anni più recenti sono stati recuperati alla produzione di vino e olio di qualità circa 70 ettari di territorio inutilizzato.
Quello tra Veronelli e il Carmignano è un lungo, intenso legame nato molti anni fa. Il giornalista si è impegnato con decisione, insieme ad alcuni amici produttori, per la conquista della doc autonoma. “Davvero Carmignano può rivendicare, con orgoglio, d’essere la prima delle denominazioni, e non solo d’Italia”, scriveva nel 1992. E proprio per questo suo legame, oggi pomeriggio, a Carmignano gli sarà consegnata una targa di riconoscimento. Ma stamani, a Prato, Veronelli ha voluto lanciare anche il suo manifesto in progress “per una nuova cultura dell’olio d’oliva”.
“Prato, tutta la provincia, e non solo Carmignano – ha affermato - ha negli oliveti una immensa ricchezza, forse superiore a quella delle vigne. Per quanto ne abbiate orgoglio, i vostri oli sono venduti, pressochè anonimi, a prezzi indecenti, a ciò costretti dalle offerte canagliesche delle multinazionali nei supermecati. Da questa situazione si esce solo col capovolgimento sul piano qualitativo e dell'offerta. Le aziende agricole, soprattutto quelle divenute famose e prospere per i vini grazie alle battaglie degli ultimi 50 anni, si obblighino a produrre il solo vero olio d'oliva, ossia il liquido ottenuto con la raccolta a mano delle olive, cultivar per cultivar, e con la loro frangitura immediata e separata in un frantoio di proprietà situato nello stesso oliveto.
Otteranno oli strepitosi capaci, per il loro racconto individuale, d'essere richiesti come è avvenuto per i vini - a prezzi vicini, se non superiori, alle 100 mila lire il litro”. Ma torniamo ai vini. “Per il Carmignano si è chiusa una fase di grande ascesa testimoniata dai risultati commerciali e tecnici e dai numerosi riconoscimenti, adesso si apre un periodo di ulteriore slancio che anche le istituzioni locali, a partire dalla Provincia, si impegnano a sostenere - afferma l’assessore Attucci, sottolineando l’espansione della base produttiva che ha portato gli ettari iscritti all’Albo del Carmignano da 110 a 135 e che lascia prevedere - già entro il 2003 - un ulteriore ampliamento che raggiungerà i 200 ettari.
“L’azione del Consorzio del Carmignano di cui fanno parte undici produttori - spiega il presidente Giuseppe Poggi - è adesso concentrata sulla promozione e valorizzazione del prodotto che può vantare riconoscimenti di elevato prestigio, a testimonianza che il Carmignano si pone tra i migliori vini italiani”. La Provincia di Prato, sin dalla sua istituzione, ha seguito e sostenuto i processi di crescita del Carmignano. “Fra la politica di sostegno degli investimenti attuata dalla Provincia e la crescita della qualità di questi vini c’è un rapporto di causa-effetto - dichiara in proposito l’assessore all’Agricoltura, Massimo Logli - Finora abbiamo agito sulle strutture, ma è giunto il momento di affrontare la sfida della qualità a tutto campo, mi riferisco all’innovazione tecnologica, ma anche ai corsi di aggiornamento per gli operatori e all’utilizzo più massiccio e continuo di esperti”.
“Sulla ricerca della qualità è concentrato l’impegno dei produttori - mette in evidenza anche Ugo Contini Bonacossi, presidente della Strada medicea dei vini di Carmignano - che hanno investito molto nei processi di rinnovo delle vigne e sono tornati a piantare i filari alla distanza di un metro e 80 centimetri come si usava in passato, coltivando piante che producono meno grappoli ma di grande qualità”.