Sul futuro della Centrale del Latte occorrono certezze immediate. La richiesta è del capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi secondo il quale, invece, «le parole dell’assessore Biagi durante l’ultimo consiglio comunale, le parziali e generiche risposte dell’assessore Tani, i preoccupanti silenzi del Sindaco, nonostante le richieste di chiarimento avanzate anche dai sindacati, ed infine le incertezze riferite alle nuove nomine del consiglio di amministrazione, non fanno altro che alimentare le tante preoccupazioni in merito al futuro della Centrale del Latte».
«Come oramai appurato - ha spiegato Toccafondi - i 35 miliardi che TAV doveva versare al Comune e alla Centrale per l’acquisizione dell’area dove attualmente è situata lo stabilimento non sono stati scritti in nessun documento e anche il protocollo di intesa specifica che la cifra è tutt’altro che definita. E’ evidente che l’amministrazione da anni sta contattando aziende private per verificare ipotesi di cessioni di sostanziali quote della Centrale ma nessuno ancora sa bene sulla base di quale criterio».
Secondo il consigliere di opposizione «nonostante le preoccupazioni dei sindacati l’amministrazione ha risposto con generici proclami che si stanno rivelando privi di reale concretezza. Un esempio su tutti riguarda la costruzione del nuovo stabilimento nell’area Mercafir che richiederà 85 miliardi di lire che attualmente il Comune non ha e che deve essere inaugurato entro il febbraio del 2004 così come previsto dagli accordi». «In più - ha proseguito Toccafondi - aumentano anche le incertezze relativamente alla convenienza di tutta l’operazione da parte del Comune.
Con il nuovo stabilimento è stato stimato, dalla stessa dirigenza della Centrale del Latte, che si avranno risparmi sui costi di produzione per circa 5 miliardi e mezzo l’anno. Questo significa che nel 2005, primo anno di vera attività del nuovo stabilimento con i nuovi bilanci, la valutazione della Centrale potrebbe aumentare sensibilmente. Non è un caso quindi che importanti multinazionali si siano già fatte avanti. In questo clima non si ha neppure la certezza di quale assessore si occupi della Centrale del Latte se l’assessore alle privatizzazioni, l’assessore all’economia, l’assessore all’urbanistica, oppure il Sindaco o il suo vice».
«Il problema, per quanto ci riguarda - ha concluso il capogruppo di Azione per Firenze - non è non privatizzare ma privatizzare bene nei modi e nei tempi, facendo il bene del Comune, dei dipendenti e dell’indotto. Obiettivi che attualmente, a 2 anni e 6 mesi di distanza dalla cessione dell'area alla TAV, sembrano molto lontani rispetto alle strategie della giunta. L’amministrazione deve chiarire da subito se ha intenzione di far fronte alla costruzione del nuovo stabilimento con risorse proprie oppure attraverso le risorse che un partner privato potrebbe offrire già in questo momento.
Prima di questo però il Comune deve chiarire le strategie in merito al futuro della Centrale del Latte, per questo è necessario in tempi brevi un Consiglio comunale tematico sul futuro di questa importante realtà produttiva».