E’ quanto si domanda il capogruppo in Consiglio comunele di Azione per Firenze, Gabriele Toccafondi. «Era nelle intenzioni del Comune di Firenze - ha spiegato Toccafondi - dotarsi di una società per il cablaggio e per la gestione dei servizi in rete di concerto con le amministrazioni di Empoli, Pistoia e Prato. L'operazione, se fosse stata condivisa da tutte le amministrazioni, avrebbe avuto una importanza strategica per tutti i Comuni e soprattutto per Firenze». «C'è però in questa valutazione un punto ancora non chiaro ma decisivo - ha proseguito il capogruppo di Azione per Firenze - l'amministrazione pratese e la sua municipalizzata del gas Consiag, che a settembre 2000 sembrava accettare la proposta di creare una rete di cablaggio unica per le amministrazione dell'area vasta, e che a gennaio 2001 non volendo affrontare l'argomento del partner tecnico che avrebbe gestito il cablaggio aveva deciso di "sganciarsi" dal progetto unitario per proseguire la strada da sola, adesso, da notizie di stampa, sembra avere problemi riguardo al partner tecnico ePlanet».
«In termini economici e strategici - ha rilevato Toccafondi - questa possibile riapertura del Comune pratese e soprattutto di Consiag sarebbe più vantaggiosa per tutti. Il gestore del cablaggio, perché questo strumento funzioni, dovrà essere scelto da tutti i Comuni e la scelta dovrà cadere su quello che presenterà l'offerta economica migliore ai Comuni e l'offerta qualitativa migliore ai cittadini e alle imprese. Questo è e deve restare l'obiettivo comune, per questo l'unione dei comuni è essenziale ed urgente per tutti».
«Questo quindi sarebbe l'ultimo momento per ripensare l'azione di cablaggio - ha aggiunto il consigliere di opposizione - un'occasione che deve essere portata avanti con un'azione decisa soprattutto dall'amministrazione comunale fiorentina. Nonostante la "novità" per il momento resta il fatto che Prato e Consiag con i Comuni gestiti da quest'ultima, tra i quali anche parte di Firenze Scandicci, Calenzano, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, sembrano voler scegliere autonomamente il gestore della rete che probabilmente sarà diverso da quello scelto da Firenze».
«Una visione dell'area vasta quantomeno strana - ha concluso Toccafondi - in un momento essenziale per il futuro delle città in quanto la rete di cablaggio rappresenta la futura rete tra di esse, essenziale come quella della luce, dell'acqua o del gas. Una rete che, per la sua importanza, deve essere pensata compatibile tra le città, appetibile per aziende e cittadini e funzionale alle future esigenze. La strada intrapresa non sembra tenere conto di nessuna di queste esigenze, e per Firenze questa scelta sarà estremamente penalizzante».