«Fiorentini attenti! Con mosse da gladiatori abbiamo impedito che una zanzara sia entrata dalla porta, scordandoci di chiudere la finestra.
Il dibattito sulle terrazze a tasca è da sempre infelice in questa città, ma i titoli dei giornali che hanno commentato la discussione avvenuta in Commissione Urbanistica lo rendono ancora più virtuale. Si perpetua infatti un costume insano che grida al pericolo delle terrazze ed evita di affrontare i temi e gli aspetti più significativi della politica urbanistica che, se non governati, possono davvero procurare danni e scempio.
Siamo capaci di dimenticare con nitido candore che il Piano Turistico cittadino determina la perdita di circa 200 appartamenti destinati a quella residenza che tanto ci affanniamo a difendere ed a tutelare, a beneficio invece della rendita alberghiera che soffoca da sempre il centro storico della città.
Così come si evita accuratamente di avviare quello studio specifico sul Piano del centro storico che permetterebbe finalmente di procedere alla riclassificazione degli immobili secondo criteri tipologici anziché con il solo riferimento della datazione, come invece risulta essere l’attuale, che permetterebbe anche di distinguere non solo tra edificio ed edificio, ma anche all’interno della stessa zona A che a Firenze parte da Piazza Signoria ma arriva fino a Careggi, a Brozzi, a Badia a Ripoli, all’Isolotto, a Campo di Marte, con evidenti disomogeneità che non possono essere ricomprese in una medesima normativa.
Così come si ricerca la possibilità, questa sì scongiurata in Commissione Urbanistica, di assimilare gli affittacamere alla destinazione residenziale permettendo l'ulteriore trasformazione turistico-commerciale della città storica anche oltre il già discutibile Piano del Turismo.
Nello stesso modo si evita di discutere sul centro storico nel senso di definire le compatibilità funzionali, ambientali ed urbanistiche, e quindi del futuro della parte storica provando a immaginare una città che vive anche fuori delle sue mura, più decentrata e meno rivolta su se stessa e più a misura dei suoi cittadini che abitano in periferia e non riescono a riconoscere il loro centro storico venduto al migliore offerente.
Con questo voglio dire che il dibattito in Commissione Urbanistica è stato ben altra cosa di quella rissa che qualcuno ha descritto: è stato invece un dibattito franco che ha superato gli schematismi tra rigore e liberalità ed ha cercato di definire alcune compatibilità tra interventi edilizi (la cui definizione è propria del Regolamento Edilizio) e i diversi ambiti della zona A. Il tentativo era quello di affrontare il tema edilizio della terrazza a tasca descrivendone le caratteristiche che ne potessero garantire una compatibilità con i nostri tetti, con riferimento al centro storico fuori dalla cerchia dei Viali.
Questo dibattito si è fermato ancora una volta sulla vera questione da trattare e che ci ha trovato tutti d’accordo: una corretta politica urbanistica per il centro storico che sappia coniugare, risorse e interventi, modernità e antichità necessita di una variante al PRG, ovvero un Piano per il Centro storico.
Quindi fiorentini non preoccupatevi: i vostri tetti stanno insieme a tutto quanto deve essere fatto per il vostro centro storico e voi cari amici urbanisti, che ne siete capaci, parlate di questo che alle zanzare ci pensiamo da soli».