Una delegazione di geologi e biologi di Sarajevo è in visita, in questi giorni, a Livorno per predisporre insieme all’amministrazione provinciale il piano di interventi di ingegneria naturalistica per la difesa del suolo in Bosnia nell’ambito del progetto ENEA (Evitare Nuove Emergenze Ambientali) promosso dalla Provincia di Livorno in collaborazione con il COSPE (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti) di Firenze.
Il progetto ENEA, elaborato dagli uffici tecnici della Provincia e coordinato dall’assessore all’Ambiente Paolo Schiavon del Comune di Collesalvetti, prende spunto dalle difficoltà ambientali registrate all’indomani della fine della guerra in Bosnia Erzegovina.
Durante la guerra la popolazione ha praticamente distrutto il patrimonio arboreo delle colline di Sarajevo ed oggi il terreno, non più protetto dalla vegetazione, sta lentamente “smottando” verso la pianura e verso la città.
La prima fase del progetto, iniziata nel 1997 ha visto il trasferimento da Livorno a Sarajevo di circa 90 mila pianticelle, oltre ad una buona quantità di supporti tecnologici concessi alla Società Park (Ufficio Giardini della città); sono stati quindi trasportati dal personale della Provincia di Livorno pompe, motogeneratori ed altri mezzi.
La seconda fase del progetto finanziata dalla Provincia e dalla Regione Toscana ed affidata per la realizzazione dal COSPE di Firenze, prevede la messa in sicurezza di alcune frane sulle colline di Sarajevo e l’attivazione di un corso di formazione per interventi di ingegneria naturalistica in difesa del suolo, rivolto a tecnici ed operai della Società Park bosniaca.
La visita a Livorno del geologo Babic Fuad e l’ingegnere biologo Tafro-Faik di Sarajevo è finalizzata, appunto, a predisporre e preparare il progetto tecnico di intervento.
Successivamente, i tecnici della Provincia di Livorno si recheranno Sarajevo per il corso di formazione.