Una stagione sulla quale non sembra avere influito piu' di tanto l'evento
Giubileo e nella quale la componente estera - tedesca, statunitense e
inglese in testa - fa la parte del leone con una positiva novita' per quanto
riguarda il riaffacciarsi degli italiani che, fino al '97, avevano un po'
disertato la nostra regione. Ma se gli italiani hanno un debole per le citta'
d'arte e non rinunciano alla tradizionale villeggiatura nelle localita'
balneari lungo le nostre coste, per gli stranieri e' sempre piu' ambita la
meta naturalistica e i soggiorni in agriturismo.
A grandi linee e' quanto emerge dal rapporto 1999-2000 sul turismo in
Toscana redatto, come di consueto, dall'Irpet (Istituto regionale per la
programmazione economica) con la collaborazione del Servizio statistica
della Regione.
Il rapporto mostra come la Toscana si sia ampiamente guadagnata, anche
per il '99, il ruolo di leadership fra le regioni turistiche italiane (in Toscana
si concentra il 40 per cento delle presenze complessive a livello nazionale)
in testa alle graduatorie per tutte le diverse tipologie e componenti del
settore. Rispetto all'anno precedente i flussi turistici mostrano una crescita
del 5,5 per cento, contro una media nazionale che oscilla fra il 3,4 e il 3,7
per cento. Se guardiamo alle presenze complessive, dopo il vero e proprio
boom di Calabria, Puglia e Sardegna, la Toscana si colloca al secondo
posto fra le regioni del centro-nord, seconda solo a Emilia-Romagna e
costantemente sopra la media nazionale.
Se a guidare quella che anche le prime proiezioni per l'anno in corso
preannunciano come una ripresa in grande stile e', come abbiamo detto, il
nutrito esercito dei vistitatori tedeschi, americani e inglesi, in aumento
appaiono anche olandesi, francesi e spagnoli mentre e' in calo la presenza
dei giapponesi. Un piccolo esercito, quello degli stranieri, che sembra
privilegiare la sistemazione in albergo e tre stelle, la tipologia ricettiva che
nel '99 sembra avere i risultati piu' brillanti accanto al vero e proprio
exploit degli agriturismi e, piu' in generale, all'incremento di tutto il
settore che in gergo viene definito "extralberghiero" (campeggi, residenze,
villaggi, rifugi,ostelli ecc presentano incrementi annuali superiori al 25 per
cento).
Di particolare interesse l'analisi dei dati raccolti dalle Aziende di
promozione turistica a livello locale.
Nella distribuzione delle presenze e' Firenze a fare la parte del leone con il 26 per cento circa delle presenze di stranieri e il 15 per cento di italiani. Buona la presenza di stranieri anche a Livorno (9 per cento), Siena e Grosseto (8 per cento) grazie alla duplice attrattiva delle citta' d'arte e dell'interesse rurale e naturalistico. Se per le mete tradizionali del turismo d'arte e d'affari e del turismo termale l'andamento e' simile a quello degli anni precedenti, in alcune aree i risultati del '99 sono stati decisamente notevoli: e' il caso di Siena (con un piu' 12 per cento), della Versilia (+6,6 per cento), di Pisa (9,5 per cento).
Decisamente buona l'affermazione di Massa Carrara, dove pero'
l'incremento enorme registrato (+ 26 per cento) appare legato anche a una
correzione del tiro nella rilevazione dei dati.
Piu' contenuta rispetto alle
previsioni non buone della primavera, la flessione della montagna, sia per
l'Amiata (-0,2 per cento) che per la montagna pistoiese (-0,5 per cento).
Quanto alle presenze sia di italiani che di stranieri, i migliori risultati sono
stati raggiunti dalle aree di Massa Carrara, Siena e Pisa con un forte
incremento di presenze nelle strutture extralberghiere.
L'assessore al turismo Susanna Cenni sottolinea l'utilita' di questo
periodico studio che, collegato ai frutti dell'osservatorio istituito dalla
Regione, fornisce indicazioni preziose per adeguare le politiche di sviluppo
e di promozione alle esigenze dei territori e delle imprese che vi operano.
"Il turismo si conferma in Toscana come risorsa economica prevalente e
credo, in particolare, che sia utile soffermarsi ad analizzare le diversita'
emerse a livello territoriale per capire quali sono, di volta in volta, le
peculiarita'da valorizzare a livello promozionale e come trovare gli
strumenti per qualificare ulteriormente l'offerta".