Firenze, 22-1-2025 - Oggi, davanti alla sede della Questura di Firenze in via della Fortezza, si è svolto il presidio “Vogliamo rispetto, a partire dai tempi di rilascio del permesso di soggiorno”, indetto da una rete di 22 organizzazioni del territorio fiorentino per portare all'attenzione e far emergere i bisogni e le istanze di tutti i cittadini stranieri che si ritrovano a dover affrontare quotidianamente le difficoltà legate all'Ufficio immigrazione della questura, tra appuntamenti fissati con oltre due anni di attesa, tempi di trattazione delle istanze di rilascio e rinnovo dei titoli di soggiorno ben oltre i termini previsti dal Testo unico immigrazione, strumenti di prenotazione online inidonei e comunicazioni poco chiare che spesso portano ad ulteriori necessari appuntamenti con tempi sempre più dilatati per il rilascio dei documenti.
Al termine del presidio, a cui hanno partecipato decine di persone sfidando la pioggia, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal nuovo questore Lamparelli che ha riconosciuto le gravi problematiche strutturali dell'ufficio immigrazione e si è impegnato a elaborare delle proposte di riorganizzazione. A tal fine ha proposto un nuovo incontro per l'11 febbraio. Dopo anni in cui è stata impossibile l'interlocuzione con la questura siamo soddisfatti che il nostro presidio abbia consentito l'apertura di un confronto.
"Anche il nostro gruppo ha voluto partecipare al presidio convocato oggi davanti agli uffici della Questura di via della Fortezza 17, per denunciare i tempi dei permessi di soggiorno -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Si tratta di un tema che abbiamo contribuito a far diventare centrale all'interno della Commissione 7, che si è attivata con audizioni. Con piacere abbiamo visto che PD e AVS-Ecolò hanno anche scritto atti a supporto della mobilitazione. Ringraziamo le tantissime realtà del territorio che hanno voluto rilanciare la mobilitazione.
Approfondimenti
L'illegalità di Stato è inaccettabile, perché vede schiacciata la dignità delle persone dall'alto verso il basso, negando diritti previsti e funzionali al miglior funzionamento della società. È chiaro che c'è un problema nazionale, di leggi, di personale e di risorse da scegliere di investire. C'è però un tema politico, che deve vedere tutti i livelli istituzionali coinvolti nel contrastare i pregiudizi in cui sono avvolti i tempi presenti.
Le difficoltà incontrate concretamente dalle persone si traducono in dinamiche che favoriscono i problemi di illegalità e di ordine pubblico. Nella precedente consiliatura abbiamo sbloccato il tema della residenza, chiederemo di rilanciare quel percorso e di capire come il Comune possa aiutare a compensare in parte le mancanze delle altre articolazioni dello Stato".