Taxi: a Firenze il 90,2% delle corse arriva entro 6 minuti

Presentati a Roma il VI Rapporto “Gli italiani e i taxi 2025” e il I Rapporto “Il taxi in Europa”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 Marzo 2025 21:56
Taxi: a Firenze il 90,2% delle corse arriva entro 6 minuti

Firenze, 3 marzo 2025 – Il servizio taxi italiano si conferma un’eccellenza nel panorama europeo. È quanto emerge dal primo rapporto comparativo tra il servizio taxi in Italia e quello nelle principali capitali europee, presentato a Roma nella Sala Stampa della Camera dei Deputati. L’evento, promosso da Uritaxi con il supporto delle app AppTaxi e Taxi Move, ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali e rappresentanti del settore.

L’indagine, condotta nel mese di gennaio 2025 su un campione rappresentativo di utenti in Italia e in 14 capitali europee, mostra come il servizio taxi nel nostro Paese mantenga standard qualitativi elevati e un livello di soddisfazione molto positivo. L’Italia si distingue in particolare per i tempi di attesa: l’88,5% degli utenti riceve un taxi entro 6 minuti dalla chiamata, superando la media europea dell’85,1%. Firenze si distingue con una performance ancora migliore, con il 90,2% degli utenti che riceve un taxi entro 6 minuti dalla chiamata, superando di oltre cinque punti la media europea.La soddisfazione generale per il servizio taxi in Italia cresce dello 0,9% rispetto al 2024, superando di oltre due punti percentuali la già elevata media europea (83%).

Tra gli aspetti più apprezzati dagli utenti emergono la sicurezza della corsa, la trasparenza delle tariffe e la cortesia dei conducenti, con un incremento del 6,2% rispetto all'anno precedente. Un dato lampante emerge dallo studio: l’insoddisfazione per il costo delle corse è inversamente proporzionale alla soddisfazione per la qualità del servizio: nelle città dove il gradimento per il costo è alto, sono proprio le città dove la soddisfazione per tempi di attesa, sicurezza della corsa, comfort del mezzo, gradimento generale è più bassa (Tirana, Varsavia e Atene).A livello europeo, lo studio evidenzia un netto divario tra le città del Nord e del Sud Europa.

Stoccolma, Amsterdam, Vienna e Copenaghen risultano tra le più performanti, mentre Zagabria, Varsavia, Tirana e Atene registrano le performance più basse. Città come Berlino, Madrid, Parigi e Londra si posizionano a metà classifica, mentre Firenze e l’Italia nel complesso si confrontano con le realtà più competitive del Nord Europa, confermando la qualità del servizio taxi nel nostro Paese.L’uso del taxi in Italia è legato principalmente agli spostamenti di lavoro (56,9%), al raggiungimento della stazione ferroviaria (42%) e all’inefficienza dei mezzi pubblici (32,9%).

La sicurezza e la cortesia dei tassisti sono tra gli aspetti più apprezzati dagli utenti: il 91,1% li considera disponibili e cortesi, mentre il 92,6% riconosce la chiarezza delle tariffe. La soddisfazione generale per il servizio taxi in Italia raggiunge l’86,4%, con Firenze, quarta, tra le città migliori in Europa.“Questa rilevazione evidenzia ancora di più come la tendenza che abbiamo registrato nel corso degli anni a livello italiano sia plasticamente confermata anche quando il nostro Paese viene confrontato con l’Europa.

Bene il discusso tempo di attesa: l’Italia stacca la media europea di oltre 3 punti percentuali per quel che riguarda il tempo passato mediamente dalla chiamata del taxi al suo arrivo, fino a 6 minuti”, ha spiegato il professor Roberto Baldassari, che ha curato la ricerca.“Questo appuntamento annuale è ormai un ‘must’ per i tassisti italiani e l'utenza taxi. Siamo orgogliosi quest'anno di avere sviluppato uno studio di tale portata, che oltre all'Italia prende in esame ben 14 capitali europee, anche grazie all'aiuto dei consorzi Taxi Move e AppTaxi”, è il commento di Claudio Giudici, presidente nazionale Uritaxi.

“Per alcuni media e alcuni politici i taxi ‘non ci sono’, e il trasporto pubblico non di linea è un disastro. Invece, come si evince da questa indagine, non c‘è nessun disastro. Anzi. Abbiamo un ottimo gradimento del servizio: 9 italiani su 10 sono soddisfatti del servizio taxi”. “Siamo profondamente onorati di poter sostenere questo prestigioso e rilevante studio, che nel corso degli anni si è affermato come un punto di riferimento imprescindibile per l’intera categoria dei tassisti italiani e per l’utenza del servizio taxi.

Questo appuntamento – ha sottolineato Stefano Salzani, presidente di AppTaxi - rappresenta non solo un’occasione di aggiornamento e confronto sulle dinamiche del settore, ma anche un’opportunità per analizzare le esigenze dei professionisti e dei passeggeri, contribuendo così a migliorare la qualità del servizio offerto. Il nostro impegno in questa iniziativa testimonia la nostra volontà di supportare la crescita e l’innovazione nel settore della mobilità urbana, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e all’efficienza del servizio taxi in Italia”.“Parlo a nome di tutto il direttivo di Taxi Move: siamo onorati di poter sostenere la realizzazione di questo studio sull'efficienza del servizio taxi, strumento che è divenuto un appuntamento fisso per poter confrontare, con dati reali, il servizio proposto all'utenza taxi.

Siamo convinti che un buon servizio parta dal sapersi mettere in discussione”, ha dichiarato il vice presidente di Taxi Move, Mirco Venturelli. “C’è sempre margine per migliorare, ma i dati ci dicono che partiamo da un’ottima base. Noi, come Radio Taxi Modena, gestiamo i call center di nove città italiane (Como, Modena, Carpi, Pisa, Siena, Ravenna, Rimini, Segrate, Reggio Emilia). Su un totale di 1,6 milioni di chiamate che gestiamo ogni anno, il tempo medio di attesa è da 0 a 30 secondi per il 69% degli utenti, dai 30 ai 60 secondi per il 14%, 60-90 secondi per l’8%.

Oggi, dunque, oltre il 90% dei clienti che chiamano ha una risposta entro 90 secondi. Non basta. La conferma del taxi arriva nell’85% dei casi entro un minuto. Quello che avviene dopo non dipende dal tassista ma dal traffico, imprevisti e tutto quello che accade sulla strada. Questo per dire che noi offriamo quello che le multinazionali non offrono. Noi mettiamo a disposizione dell’utenza dei call center con operatori umani, servizio autofinanziato dai tassisti. Con le sole app, che oggi hanno una penetrazione sul totale delle richieste fra il 10-15% e che anche i radiotaxi italiani forniscono, tante persone, soprattutto quelle più anziane, non sarebbero in grado di accedere al servizio taxi”.

"Siamo contenti per i taxisti e per l’utenza, ma abbiamo un particolare da rilevare: il rapporto è stato fatto durante il mese di gennaio 2025, notoriamente il mese in cui l’uso dei taxi è molto basso, ché, specialmente in città a grande flusso turistico (come Firenze, che viene portata come esempio di efficienza e soddisfazione) è proprio al lumicino -dichiara Vincenzo Donvito Maxia,  presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- Ci piace che vengono fatte queste indagini, ma sarebbe meglio che si considerassero periodi diversi o più ampi, ché considerare solo il mese di gennaio… ci fa venire qualche dubbio sulla volontà di chi ha commissionato l’indagine per indirizzare verso certi risultati.

Approfondimenti

Indagine, quindi, che nulla toglie al fatto che l’offerta dei taxi è bassa rispetto alla domanda e che i titolari di licenze fanno di tutto per impedire che sul mercato ci sia più concorrenza e meno rendita di posizione della loro corporazione".

"Aduc purtroppo quando si parla di tassisti non perde occasione per fare brutta figura e mostrare tutto il proprio preconcetto approccio ideologico. Se avessero avuto l’umiltà di vedere e studiare l’intera conferenza stampa -dichiara Claudio Giudici, Presidente nazionale Uritaxi- o comunque chiederci lo studio con tanto di tavole metodologiche, avrebbe potuto rilevare che esso non si rivolge agli utilizzatori taxi di gennaio, ma a chi ha utilizzato il taxi negli ultimi 6 mesi, quindi andando a prendere sia i mesi di altissima stagione come quelli che vanno da luglio a ottobre, sia quelli più timidi.

Ed in ogni caso, la stagionalità esiste in Italia, ma esiste anche in Europa, varia nelle città italiane dove a Bologna non è la stessa che a Firenze, così come a Madrid dove la stagionalità non è quella di Stoccolma. Ma quando il pregiudizio ed il furore ideologico sono alti, lo studio, la capacità di ragionamento e lo stile, rischiano di venire meno.

Così Aduc non manca di rispetto solo a Uritaxi, ai lavoratori ed alle lavoratrici del settore, ma anche ai professionisti che dal 2015 curano queste analisi per noi. Nell’ottobre 2023, durante il rimbalzo record post-pandemico – il più alto mai registrato per presenze turistiche, ma non ripetutosi nel 2024 – Emg Different/Adnkronos hanno effettuato uno studio, reso pubblico. A differenza di altri studi sul settore, finanziati da soggetti ostili al comparto e mai resi pubblici nella loro interezza, questa ricerca ha rilevato un gradimento medio del 71% tra gli italiani, in un periodo di domanda taxi senza precedenti".

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