Il 20 marzo alle 18, presso gli spazi della libreria Feltrinelli di piazza della Repubblica a Firenze, si terrà la presentazione di “Sguardo all'Africa – Reportage, ricordi, racconti del continente nero” della scrittrice Dacia Maraini edito da Marlin nella collana La camera del fuoco. A cura di Michelangelo La Luna. Con questo libro si completa la trilogia di Dacia Maraini dedicata ai suoi viaggi in Asia (Sguardo a Oriente), in America (Sguardo al Nuovo Mondo) e in Africa. Con l'autrice dialogherà Paola Presciuttini.
All’inizio del 1970 Dacia Maraini e Alberto Moravia raggiungono Pier Paolo Pasolini e Maria Callas a Dakar, in Senegal. Di lì si spostano in Costa d’Avorio e Mali. Quattro amici straordinari a cui piaceva scoprire luoghi straordinari dove rintracciare presenze arcaiche e misteriose. Non erano turisti, ma viaggiatori. “Sono nata viaggiando, e ho continuato a farlo, senza mai fermarmi, fino ad oggi. Viaggiare è un mio modo di respirare”, ha raccontato Dacia Maraini nel documentario “Io sono nata viaggiando”, di Irish Braschi.
Nessuna guida, tanti romanzi per cogliere lo spirito del luogo e riuscire a guardare negli occhi uomini, donne e bambini di ogni angolo del mondo, per raccontarne le storie. In “Sguardo ad Oriente”, attraversando Cina, Corea, Giappone, India, Iran, Palestina, Pakistan, Siria, Tibet, Turchia, Vietnam, Yemen, la scrittrice ricorda il periodo di internamento a Nagoya dal 1943 al 1945, le vittime della bomba atomica, i morti per il "superlavoro", l’emancipazione femminile e il fascino del teatro Nō.
Ma anche le carestie, gli stupri, i femminicidi, la coraggiosa protesta delle donne afghane contro le restrizioni imposte dal regime talebano. In “Sguardo al Nuovo Mondo”, attraversando Argentina, Cile, Colombia, Cuba, Messico, Stati Uniti, Uruguay, i suoi temi più cari (diritti delle donne, pena di morte, tortura, emigrazione, emarginazione sociale, discriminazione razziale e sessuale) dialogano con la poesia come forza capace di salvare le lingue a rischio di estinzione, con Fidel Castro, i college americani e il “teatro della civiltà”.
Con questo libro, che completa la trilogia che la casa editrice Marlin ha deciso di pubblicare per offrire al pubblico un quadro il più esaustivo possibile di una viaggiatrice attenta alla cultura, alla politica, al sociale e ai diritti, il continente africano è al centro di un reportage dove interviste, frammenti di vita, confessioni e condivisioni, diventano lo spunto per riflettere sull'attualità e sui suoi molteplici irrisolti. Perché il vero rischio di un viaggio, “è quello di mettere in discussione le proprie certezze”, dice l'autrice.