Piero Calamandrei: Borgo Albizi e l’appello contro l’indifferenza

Qui, al numero civico 14, aveva il suo studio professionale

Stefano
Stefano Bisi
18 Marzo 2025 08:49
Piero Calamandrei: Borgo Albizi e l’appello contro l’indifferenza

Quando passo da Borgo Albizi, nella via dove c’è la sede della massoneria fiorentina, non posso fare a meno di sollevare lo sguardo e osservare la targa che indica Piazza Piero Calamandrei. Porta il nome del padre costituzionale che qui, al numero civico 14, aveva lo studio, e mi ricorda una storiella che il giurista fiorentino raccontò agli studenti in una lezione nel 1955. Parla dell’indifferenza e pone alcune domande: il bene comune che cosa è? Si può essere indifferenti alle sorti comuni?

Calamandrei disse: “Mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio!». Ancora oggi quella storia dei due contadini è molto attuale e rappresenta un appello contro l’indifferenza.

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