Settimane d'estate in jazz: tanti concerti in Toscana

Danilo Rea e Michel Godard a Firenze. Steve Coleman & 5 Elements in Valdarno. Emmet Cohen 4tet al Pisa Rebirth

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 Luglio 2025 23:55
Settimane d'estate in jazz: tanti concerti in Toscana

Due dei nomi più importanti sulla scena del jazz europeo – Danilo Rea e Michel Godard – uniti dall’amore per la musica di Giacomo Puccini. Questa è “La finestra di Puccini”, progetto ideato e curato da Toscana Produzione Musica che domenica 13 luglio alle 21.30 chiostro Maggiore della chiesa di Santa Maria Novella a Firenze (piazza Santa Maria Novella, 18). Danilo Rea, pianista romano tra le leggende viventi del jazz, e Michel Godard, uno dei più raffinati virtuosi di tuba e probabilmente e serpentone – particolare strumento legato alla musica barocca, che lui riscopre nel 1979 – al mondo, si incontrano sul terreno comune della passione per il grande compositore lucchese.

Lontani dai manierismi di molti progetti di rilettura in chiave jazz di repertori operistici, esplorano Puccini non solo attraverso l’improvvisazione sul canovaccio di arie note e meno note, ma anche ritrovando l’eredità del suo travolgente lirismo in alcune selezionate composizioni originali. Il risultato è una musica universale, senza tempo e oltre i generi, che riesce a toccare corde intime e profonde in chi la ascolta.

Durante la sua carriera Danilo Rea ha suonato con una lunga serie di grandi solisti statunitensi, da Chet Baker a Lee Konitz, da Art Farmer a Joe Lovano e John Scofield. Nel 1997 fonda i Doctor 3, una delle più apprezzate ed attive formazioni del jazz italiano. È il pianista di fiducia di alcuni dei più autorevoli interpreti della canzone italiana – Mina, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Pino Daniele – nonché uno dei più apprezzati e ricercati musicisti del jazz nostrano, attivo in moltissime formazioni diverse, dal solo alla grande orchestra.

Non da meno il francese Michel Godard, che vanta collaborazioni del calibro di Rabih Abou-Khalil, Michel Portal, Louis Sclavis, Enrico Rava, Kenny Wheeler, Misha Mengelberg, Maria Pia De Vito, Willem Breuker Ray Anderson e moltissimi altri. Molto attivo anche nel campo della musica classica, Godard ha oltre cinquanta dischi da titolare o co-titolare ed ha partecipato a centinaia di altre sedute di registrazione discografiche.

Approfondimenti

Inaugurazione con una vera e propria leggenda della musica per l’edizione 2025 di Valdarno Jazz, la rassegna che porta sul territorio tra Firenze e Arezzo le star del panorama jazz contemporaneo. Martedì 15 luglio alle 21.30 in piazza Masaccio a San Giovanni Valdarno sul palco Steve Coleman - sassofonista e compositore tra i più influenti al mondo, con un approccio innovativo che fonde tradizione e sperimentazione, incorporando elementi di musica africana, matematica e filosofia - insieme ai suoi Five Elements: Jonathan Fin alla tromba, Rich Brown al basso e Sean Rickman alla batteria.

La figura di Coleman, originario di Chicago classe 1956, è una delle più avvincenti e affascinanti del jazz contemporaneo. Cresciuto a suon di R&B, trovò un importante stimolo per la sua crescita musicale nei veterani della scena jazz della sua città, tra i quali spicca Von Freeman. Trasferitosi a New York, ebbe la possibilità di suonare con le big band, assai diverse tra loro, di Thad Jones e Mel Lewis, di Sam Rivers e di Cecil Taylor.

Ai suoi primi anni newyorkesi risale anche una serie di importanti collaborazioni come sideman: con Dizzy Gillespie, David Murray, Dave Holland, Michael Brecker, Abbey Lincoln. Ma il nome di Coleman è indissolubilmente legato al collettivo M-Base, di cui fu co-fondatore e alla cui estetica fanno riferimento le sue varie formazioni, tra le quali i Five Elements sono la band assurta a maggiore notorietà. I Five Elements sono un vero concentrato dell’ideale musicale M-Base: ritmi metropolitani, strutture metriche e melodiche dalle complesse geometrie che gettano lo sguardo oltre i confini della musica occidentale.

Con la loro combinazione di jazz, funk, soul, world music (particolarmente accentuata è la matrice ritmica africana), i Five Elements sono stati il modello per i successivi organici diretti da Coleman, dai Metrics alla Mystic Rhythm Society al trio Reflex.

L'Empoli Jazz Festival festeggia 15 anni: grandi concerti dal 21 al 24 luglio. Opening act d'eccezione il 15 luglio, alle ore 21, al Torrione di Santa Brigida. La settimana in musica con Il Contrappunto proseguirà mercoledì 16 luglio con “Musica nelle frazioni”, manifestazione a ingresso gratuito parte del calendario di iniziative estive “Uno spettacolo d’estate – Empoli 2025” a cura del Comune di Empoli, promossa da Il Contrappunto con il patrocinio del Comune di Empoli, il sostegno del Ministero della Cultura e con il supporto della Fondazione Il Cuore si scioglie.

Appuntamento alle 21.15 al parco della chiesa di S. Pietro a Marcignana con “Standards, cartoons & soundtracks time” con Inter Play Jazz Trio composto da Marco Moro (sax e flauto), Adriano Ghirardo (chitarra) e Marco Bottino (basso elettrico). Dal Gassman Blues del film “I Soliti Ignoti” di Mario Monicelli (1958, brano composto da Piero Umiliani), ai brani dei cartoni animati più conosciuti come “Spider Man”, “The Flinstones” e “The Pink Panther”, la performance vedrà l’esecuzione delle colonne sonore di films e di cartoon più amati di sempre con un particolare intreccio di sax e chitarra, sostenuto dalla presenza del basso elettrico.

Continua la carrellata di star che quest’anno convergono al Giardino Scotto (Lungarno Fibonacci 2) per la quinta edizione di Pisa Jazz Rebirth, il festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti e il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Pisa, Fondazione Pisa, Pisamo, Toscana Energia e Chianti Banca.

Lunedì 14 luglio alle 21.30 sarà il momento del celebre pianista e compositore statunitense Emmet Cohen per un’unica data italiana con la formazione in quartetto arricchita dalla presenza di Patrick Bartley, sassofonista, polistrumentista e bandleader di Hollywood già candidato ai Grammy. Applaudito per l’abilità tecnica e la profonda connessione emotiva, oltre a guidare il suo trio - con Philip Norris al contrabbasso e Joe Farnsworth batteria -, che per lo show a Pisa sarà trasformato in quartetto in quartetto, Cohen è anche un apprezzato solista e un ricercatissimo sideman.

La sua musica ha risuonato nei principali festival jazz del mondo e in locali leggendari, tra cui il Village Vanguard e il Blue Note, e tra i riconoscimenti ottenuti nel corso della carriera spicca il prestigioso premio Cole Porter Fellow assegnato dall’American Pianists Association. Alle 20.45 l’apertura di serata sarà affidata a Francesco Saporito & The Real Estate, trio elettroacustico tra jazz e funk.

Particolarmente noto per la "Masters Legacy Series", un progetto che onora i leggendari musicisti jazz attraverso registrazioni e interviste, contribuendo così a preservare e trasmettere l'eredità del jazz alle nuove generazioni, accanto all’ambito performativo Emmet Cohen è attivo nell'educazione musicale, curando programmi multidisciplinari per la YoungArts Foundation - nata per aiutare a emergere artisti giovanissimi - e insegnando a studenti di tutte le età.

Il pubblico del festival avrà la possibilità di vederlo esibirsi accanto a un'altra stella: Patrick Bartley, artista che ha conquistato pubblico e critica con la sua illimitata versatilità, tecnica virtuosistica e suono espressivo simile a quello vocale. Bartley ha suonato e registrato con alcuni dei più grandi maestri musicali del mondo, inclusi Wynton Marsalis, Jon Batiste, Emmet Cohen, Larry Grenadier, Steve Miller, Herbie Hancock, Louis Hayes, Carole King, Jimmy Cobb, Marquis Hill, Bobby Sanabria e Marcus Printup.

Basato a Tokyo, ha fondato il J-MUSIC Ensemble, gruppo dedicato all'esplorazione della musica giapponese moderna attraverso la lente del jazz.

E poi Francesco Saporito & The Real Estate, alias Francesco Saporito al piano, Pietro Zini al basso e Marco Salvador alla batteria. Luna in piena, la palma domina l’orizzonte e le voci popolano il grande giardino d’estate, tutto si manifesta in un ballo spontaneo; il movimento dei tacchi sulla pista, l’accenno di un sorriso e poi avanti ancora verso un altro incontro indimenticabile. Sono queste le atmosfere che dominano gli arrangiamenti della band, col suo repertorio di composizioni originali che alludono ad suggestioni jazz/funk e arrangiamenti inediti di composizioni tratte dal repertorio italiano e americano dove non manca l’improvvisazione.

Grandi artisti e calici di qualità in un’atmosfera magica, per celebrare la felice unione tra la musica jazz e la città del Brunello. Dal 22 al 27 luglio torna Jazz & Wine in Montalcino. Giunto alla 28^ edizione, il festival nasce dalla collaborazione tra la rinomata azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz Jazz Club di Roma ed il Comune di Montalcino.

In questi 28 anni, grazie alla sua formula originale, in cui collaborano fianco a fianco una realtà culturale come l’Alexanderplatz e un vero mecenate come Banfi, Jazz & Wine in Montalcino ha attratto sul proprio palcoscenico moltissimi tra i più famosi artisti jazz internazionali ed italiani. Con la direzione artistica di Eugenio Rubei che segue la scia della visione del suo storico direttore artistico, Giampiero Rubei, il festival offre spazio alle proposte più diverse del panorama jazz internazionale, aprendosi a sporadiche incursioni nel pop: un mix di linguaggi che vince e convince consacrando questo cartellone come uno dei più amati di sempre, seguito da un pubblico che – nel tempo – continua a crescere.

Si parte martedì 22 luglio, nella suggestiva cornice di Castello Banfi, con LEGEND OF JAZZ KENNY BARRON TRIO. Considerato uno dei più grandi pianisti jazz al mondo, celebre per il suo stile lirico e raffinato, Barron ha inciso oltre quaranta album da leader e ricevuto numerosi premi, tra cui 13 nomination ai Grammy e il titolo di NEA Jazz Master. Da oltre un decennio guida un affiatato trio con Kiyoshi Kitagawa al contrabbasso e Johnathan Blake alla batteria.

Mercoledi 23 luglio, sempre a Castello Banfi, arriva ENRICO PIERANUNZI TRIO. Sul palco accanto al noto pianista, eccellenza assoluta del jazz italiano, saliranno Francesco Petreni, batterista senese di notevole qualità tecnico-musicale, e il fenomenale contrabbassista danese Thomas Fonnesbaek, con il quale ha una collaborazione pluriennale da cui sono nati album intensi e travolgenti. Un trio da non perdere, considerato tra le migliori formazioni europee.

Giovedì 24 luglio la rassegna si sposta tra le mura medievali della Fortezza di Montalcino dove, in esclusiva per la Toscana, si esibisce la cantautrice MALIKA AYANE. Con cinque partecipazioni al Festival di Sanremo, ha vinto due “Premi della Critica Mia Martini”. Sei album e numerose collaborazioni con artisti come Bocelli, Cremonini, Jazzanova, per celebrare i quindici anni di carriera è tornata live con Malika Ayane a Teatro 2024.

Uno spettacolo di grande levatura quello di venerdì 25 luglio. Sul palco NICOLA PIOVANI ORCHESTRA con “Note a margine”, una sorta di racconto autobiografico commissionato a Nicola Piovani dal Festival di Cannes nel 2003 (col titolo "Leçon Concert"). Sulla scia di memorie e aneddoti, il Maestro ripercorre alcuni grandi incontri che hanno segnato il suo percorso, da Federico Fellini, ricordato con affetto per le piccole manie e per la maestria di regista, dai Taviani a Vincenzo Cerami e Roberto Benigni, con episodi narrati con leggerezza e sincerità. Esperienze di vita tra musica, cinema, teatro che Piovani racconta accompagnandole con le note del suo pianoforte, insieme al sassofono e al contrabbasso. Raccontare in musica aiuta a capire il senso del racconto di Piovani il quale ha sottolineato «Non ricordo un solo momento della mia vita in cui non ci sia stata la musica».

Il concerto è in collaborazione con Winenews che ha fortemente voluto il grande artista a Montalcino, sul palco di Jazz & Wine. “L’idea è quella di donare un messaggio di cultura, di bellezza, di armonia e di pace - sottolineano Alessandro Regoli e Irene Chiari, fondatori di WineNews, che ha fortemente voluto il maestro Nicola Piovani sul palco di “Jazz & Wine” - attraverso una serata di musica speciale, in uno spazio/tempo importante per Winenews, con uno dei più grandi maestri al mondo”.

Sabato 26 luglio, in vista del ventennale, tornano sul palcoscenico di Jazz & Wine in Montalcino i “Latin Mood”, gruppo guidato da JAVIER GIROTTO e FABRIZIO BOSSO con “Desde cuando”. Un nuovo album, un’occasione rinnovata per produrre nuova musica in quel linguaggio infinitamente variegato che è il Latin Jazz. Nel concerto, insieme alle nuove composizioni, non mancheranno brani storici del gruppo, tratti dagli album precedenti, “Sol” e “Vamos”.

La 28^ edizione di Jazz & Wine in Montalcino chiude domenica 27 luglio con AVISHAI COHEN QUARTET, uno dei trombettisti più originali ed acclamati della scena jazz contemporanea mondiale, noto per il suo suono personale e la costante ricerca artistica. Con lui sul palco Jonathan Avishai al piano, Yoni Zelnik al contrabbasso e Ziv Ravitz alla batteria. La sua musica continua a superare i confini del jazz tradizionale, imponendolo come una delle voci più innovative della sua generazione.

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