FIRENZE- Entro fine anno il Comune di Greve in Chianti conferirà ad Ambrogio Folonari un riconoscimento ufficiale. Lo ha annunciato stamane il sindaco Paolo Sottani in occasione della presentazione del libro “Nelle mie vigne l’eredità del Cabreo”, autobiografia scritta insieme alla giornalista Emanuela Zanotti e con la prefazione di Luciano Ferraro, caporedattore centrale del Corriere della Sera. L’evento librario è stato ospitato nella sala consiliare di Greve, alla presenza di tutta la famiglia, degli autori del libro e di oltre 100 ospiti, molti dei quali amici viticoltori tra cui il presidente del Consorizio Chianti Classico Giovanni Manetti e il Marchese Piero Antinori.
“Mio padre mi inviò in Toscana nel 1949 - ha raccontato Ambrogio Folonari stamani- per iscrivermi alla Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Firenze. Fu una fortuna per me, perché ho avuto la possibilità di vivere nella regione italiana più vocata al vino e una delle più vocate al mondo. Quando arrivammo in Chianti lo scenario era molto diverso da oggi. Non c’era spinta verso la qualità. Solo nel 1967 fu approvato il primo disciplinare del Consorzio. E grazie agli inviti dei critici, come Veronelli, i produttori seppero migliorare la qualità e i consumatori impararono apprezzarla”.
“Nelle mie vigne l’eredità del Cabreo” è il racconto in prima persona dell’innovazione quale valore distintivo nella vita e nel lavoro di Ambrogio Folonari, classe 1934, fondatore dell’azienda Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute e decano dei viticoltori italiani. La sua passione per la terra, i vigneti e il vino del territorio chiantigiano hanno contribuito a valorizzarne l’economia, che oggi esporta il 70% della produzione vinicola, con una particolare vocazione per gli USA.
“Un interprete saggio, e dal carattere schivo, delle tendenze mutevoli del mercato –lo ha definito Emanuela Zanotti- che ha dedicato la vita ai vini SuperTuscan, con pazienza ed esperienza, sapendo dialogare con grandi interlocutori quali Luigi Veronelli e Giacomo Tachis. Momento di svolta l’acquisto della Tenuta di Nozzole nel 1971, con i suoi 385 ettari da Raffaele Mattioli, allora presidente di Banca Commerciale”.
Nel libro Ambrogio Folonari racconta la sua lunga vita dedicata tutta alla ricerca dell’eccellenza, già dalle prime sperimentazioni fuori dai canoni dell’enologia tradizionale, condotte negli anni ’60. Si deve a lui e agli amici Piero Antinori e Vittorio Frescobaldi l’invenzione del Galestro, il primo bianco chiantigiano, dopo che il Consorzio del Classico aveva estromesso dal disciplinare le uve bianche. Un successo immediato da dieci milioni di bottiglie.
“La generazione di Ambrogio sancisce il passaggio della famiglia Folonari dalla banca alla vigna, da Brescia alla Toscana – è intervenuto Luciano Ferraro- Con lui si assiste alla trasformazione dei vini rossi toscani in prodotti iconici, capaci di armonizzare tradizione e innovazione, esaltando le caratteristiche di un territorio con tradizioni vitivinicole millenarie”. Il punto più alto di questo progetto, che il libro racconta fedelmente, è l’acquisto delle Tenute del Cabreo e la nascita dell’etichetta Cabreo Toscana IGT, tra i primi SuperTuscan prodotti, che prende a simbolo il tradizionale inventario rilegato delle proprietà agricole, appunto il cabreo.
“Mio padre ha dedicato tutta la sua vita al vino, lavorando sempre nel segno dell’innovazione e nel rispetto della tradizione – ha dichiarato il figlio Giovanni Folonari, attuale Presidente della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute – Proseguiamo su questa strada, con la sua presenza insostituibile e la sua grande capacità di visione. Le Tenute del Cabreo sono oggi il simbolo di questa integrazione tra le tradizioni secolari del Chianti Classico e l’esigenza di innovazione. Al Cabreo abbiamo infatti creato un vero e proprio polo dell’ospitalità, con i due relais e il ristorante, che presto sarà completato dalla nuova cantina oggi in corso di realizzazione: sarà un luogo quasi sacrale, una vera e propria culla per gli alti profili sensoriali di questi vini”.
Alla presentazione del libro ha fatto seguito, presso la seicentesca Villa di Nozzole, un pranzo con degustazione di una selezione di etichette prodotte dalle Tenute del Cabreo: La Pietra Chardonnay Toscana IGT 2020 e Cabreo Toscana IGT nell’annata corrente 2020 e un grande formato proveniente dalla cantina storica, annata 2012. Durante il pranzo sono stati degustati anche il Chianti Classico Gran Selezione DOCG Giovanni Folonari 2018 e il Vin Santo del Chianti Classico DOC 2019 che ha accompagnato il dolce.