I recenti episodi di cronaca relativi ed episodi di bullismo, accaduti in città, che coinvolgono ragazzi anche in età giovanissima, spesso vittime di compagni di scuola ci portano ad una riflessione su come l’amministrazione comunale sta lavorando per prevenire questi atti.
A riguardo la consigliera del Partito Democratico Barbara Felleca ha presentato una domanda d’attualità, alla quale ha risposto l’assessora all’istruzione Sara Funaro, sul progetto “SO.LE.”.
“Un progetto pilota – ha spiegato la consigliera Barbara Felleca – che è stato avviato, in via sperimentale, presso l’Istituto Buontalenti e sviluppato dalle associazioni Apab e Alteia con il finanziamento della Fondazione CR Firenze, e sostenuto dall’Amministrazione Comunale. Il progetto, come ci ha illustrato l’assessora Funaro, lavora con gli studenti proprio sui temi del bullismo e del cyberbullismo e non solo su chi è vittima ma anche su chi persegue il bullismo. Contemporaneamente, grazie alle “Chiavi della Città”, sono stati attivati ventiquattro progetti inerenti al bullismo.
Sono più di cento le classi scolastiche aderenti e coinvolgono tantissime realtà dai Carabinieri, alla Questura a tante associazioni. Ci sono delle progettualità all’interno del progetto “Le Chiavi della Città” – ha aggiunto Barbara Felleca – che dovrebbero essere obbligatorie in tutte le scuole: dalle elementari alle superiori. Questo è un mio personale auspicio. Accolgo, inoltre, con favore anche la coprogettazione su questi temi ricorrendo al codice del Terzo settore che mette a disposizione dell’ente locale strumenti per poter sfruttare al meglio le risorse intellettuali che operano contro il bullismo.
Occorre – ha concluso la consigliera PD Barbara Felleca – una nuova sollecitazione che coinvolga in prima persona gli insegnanti. In tante scuole sono stati attivati degli sportelli di ascolto ma l’attenzione deve rimanere fondamentale in tutte le scuole. L’alleanza educativa tra comunità educate: scuola, famiglia e amministrazione locale deve essere un efficace strumento di contrasto al fenomeno”.
Sull’avvio del progetto “Scial-up”, sull’uso consapevole dei social da parte degli adolescenti, il consigliere del Partito Democratico e presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni ha presentato un Question Time al quale ha risposto l’assessora all’istruzione Sara Funaro.
“Nella settimana in cui celebriamo la giornata contro il bullismo e il ciberbullismo, con tante iniziative nel Comune e in tutti i Quartieri, è giusto ricordare – sottolinea il consigliere PD Renzo Pampaloni – di quanto il Comune di Firenze sta già facendo per combattere il ciberbullismo anche attraverso il progetto Scial-up rivolto agli studenti della scuola media, una vera e propria scuola sull’uso consapevole dei social che coinvolge non solo i piccoli alunni ma anche insegnanti e genitori.
In questo periodo di lockdown e di didattica a distanza l’uso corretto dei social assume un’importanza strategica enorme per la crescita dei nostri figli come dimostrano i brutti episodi di cronaca che coinvolgono sempre più bambini di età anche inferiore ai 10 anni. Per questo – prosegue Renzo Pampaloni – è opportuno che queste occasioni di confronto siano allargate anche alle scuole elementari affinché l’identità digitale non sia scissa o in conflitto con la vita reale dei bambini”.L’assessora Funaro ha spiegato il progetto.
“Abbiamo deciso di raddoppiare il progetto pilota già realizzato alla scuola media Pirandello (con Diaconia valdese, Rete Sviluppo e Società della salute) ed inserito nelle Chiavi della Città. Quel progetto si chiamava “Salta la rete” e si focalizzava sull’utilizzo corretto dei social e della rete da parte delle nostre bambine e dei nostri bambini. L’obiettivo – ha spiegato Funaro – è adesso, dopo le ultime vicende di cronaca, sensibilizzare gli studenti a un uso cauto dei social.
Il progetto “Scial-up” è un focus sul corretto utilizzo della rete e metterli in guardia sull’eventualità di inserirsi in percorsi pericolosi e sul tema del cyber bullismo. Stiamo individuando le classi pilote e su tre scuole diverse. Ci muoveremo su tre fronti: formazione degli insegnanti, laboratori per gli studenti e dei momenti con i genitori”.
Nel Question Time discusso oggi in consiglio Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d'Italia, rimarca la necessità che sia approvata a livello nazionale una legge che renda reato penale i comportamenti violenti perpetrati dentro e fuori le mura scolastiche.
"Non siamo tutti uguali - spiega Draghi -: c'è chi è più forte sia psicologicamente che fisicamente, ed una società giusta deve tutelare e difendere coloro che possono facilmente soccombere.Oggi commentando lo sgradevole episodio che ha visto una ragazzina picchiata ai giardini di San Donato, ripresa con i cellulari da ragazzi che hanno postato le immagini su Instagram, ribadisco come la legge 71 del 29 maggio 2017 contro il cyberbullismo sia insufficiente, e come non sufficienti siano gli investimenti per la prevenzione di questi fenomeni".