C'è una ragazzina a Firenze che ha paura ad andare a scuola, e non la paura di prendere un brutto voto. La paura dei compagni di scuola, che la deridono e le fanno violenza prendendola di mira. Una storia triste, di bullismo tirata fuori da La Nazione e che l'assessore Sara Funaro commenta così sui social: "Quello che è successo a una ragazzina di 13 anni al parco di San Donato, aggredita e filmata da un gruppo di coetanei con lo scopo di condividere il video in Rete, è da condannare con forza.
Questo grave episodio ci ci deve far riflettere su cosa sta accadendo ai nostri giovani. Come Istituzioni dobbiamo essere al loro fianco e mettere in campo tutti gli strumenti necessari a contrastare e prevenire questi episodi. Con questo scopo sono nati tanti progetti sul bullismo, con questo scopo è nato 'So.Le' per i percorsi di riparazione, con questo scopo è nato 'Scial-up' per lavorare con i nostri ragazzi su un uso responsabile della Rete. Diamo la nostra massima vicinanza alla ragazza e alla sua famiglia, sperando di poterla incontrare al più presto.
Perché i nostri giovani non devono avere paura, ma devono sentirsi sicuri e tutelati. Noi siamo al loro fianco, siamo dalla loro parte".
Sul caso interviene Forza Italia: "Accerchiata da un gruppo di sette coetanei e poi aggredita per riprendere il tutto con i telefonini e condividere il video sui social. Vittima è una 13enne che frequenta una scuola media di Firenze, già presa di mira più volte da una studentessa poco più grande di lei, come riportato da vari quotidiani nei giorni scorsi; un episodio gravissimo, un caso purtroppo non isolato, che deve condurre ad a serie ed approfondite riflessioni”.
Queste le dichiarazioni della Senatrice di Forza Italia Barbara Masini, Capogruppo di Forza Italia in commissione Diritti Umani al Senato e di Giampaolo Giannelli, Vice Coordinatore Provinciale Forza Italia Firenze.
“La cosa agghiacciante - sottolineano Masini e Giannelli - è che i responsabili sono tutti giovanissimi di 13 e 14 anni e identificati grazie al filmato pubblicato su Instagram; gli stessi sono stati denunciati dalla famiglia della vittima ai carabinieri. La ragazzina è stata portata in ospedale e dimessa con sette giorni di prognosi”.
“Ci sono 2 elementi che devono farci riflettere - precisano i 2 esponenti azzurri - il primo è che gli aggressori saranno gli uomini e le donne di domani, mentre la vittima, secondo quanto emerge, da una settimana ha crisi di pianto, non dorme e ha paura a tornare a scuola.
Oltre agli innegabili risvolti repressivi a carico dei responsabili dell'accaduto, qualcosa sicuramente non funziona se ci sono episodi come quello accaduto a Firenze, l'ultimo di una lunga serie,
Il lockdown sicuramente ha colpito in maniera devastante i ragazzi in età scolare - dichiarano Masini e Giannelli - La mancanza di socializzazione, l'isolamento, la perdita del confronto coi compagni e col corpo docente ha creato ripercussioni notevoli con risvolti negativi che ogni giorno sono sempre più tangibili.
Tutto questo porta ad un utilizzo sempre più distorto dei social network, in particolare per quel che riguarda i giovanissimi, che li porta ad amplificare i loro comportamenti e a creare una cassa di risonanza legata al loro bisogno di attenzioni.
Occorre agire quindi su più aspetti; in primis sicuramente il modello scolastico attuale non funziona. La didattica a distanza sta creando situazioni sempre più pesanti ed occorre che la scuola avvenga in presenza, tornando ad assumere la sua funzione educativa a 360 gradi.
In secundis, non dobbiamo aver paura a cogliere i primi campanelli d'allarme che arrivano dal microcosmo giovanile, affiancando figure professionali adeguate laddove si registrino i primi segnali di pericolo.
Infine, per ultimo, ma non certo in ordine di importanza - concludono Masini e Giannelli - il fronte dei social network. Non sono più strumenti da considerare soltanto nella loro accezione di piattaforma privata. Sono purtroppo mezzi atti ad offendere, anche in maniera potenzialmente rilevante, ed è giunto il momento di pensare ad una vera e propria regolamentazione europea degli stessi.
Dobbiamo imparare a convivere con una società mutata profondamente, purtroppo anche nell'ultimo anno a causa della pandemia che ci ha colpito a livello mondiale. Non dobbiamo quindi limitarci a condannare, e punire, fatti come quello capitato a Firenze nei giorni scorsi. Dobbiamo capire l'origine del problema, proponendo soluzioni atte ad evitare il ripetersi di episodi simili”.