Le dinamiche dei dazi al rialzo danneggiano l'economia mondiale

I consumatori USA saranno disposti a rinunciare ai prodotti europei?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 Marzo 2025 14:47
Le dinamiche dei dazi al rialzo danneggiano l'economia mondiale

“Le minacce di Donald Trump di mettere un dazio del 200% sui vini europei rischierebbero di danneggiare pesantemente le esportazioni delle etichette toscane che nel 2024 hanno raggiunto il valore record di 420 milioni di euro negli Stati Uniti”: è quanto emerge da una analisi di Coldiretti Toscana diffusa in relazione all’annuncio del presidente Usa di imporre una tariffa aggiuntiva su rossi, bianchi e champagne come ritorsione contro la decisione dell’Ue di colpire il whisky made in Usa con un dazio del 50%.

Una misura estrema che manderebbe di fatto in sofferenza il vino tricolore, compromettendo un percorso di grande crescita che ha portato, solo nell’ultimo anno, all’aumento del 10% delle vendite oltreoceano. Gli Stati Uniti sono il secondo mercato per valore per le etichette regionali mentre il vino è il secondo prodotto più richiesto tra quelli Made in Tuscany solo dietro all’olio extravergine. “Le nostre DOC vinicole sono uniche e non sostituibili ma l’applicazione dei dazi potrebbe portare fuori prezzo anche le denominazioni di maggiore diffusione riducendone il quantitativo esportato.

– spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana e presidente di Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti – Per alcune tipologie, penso ai Super Tuscan, che hanno un target alto-altissimo potrebbe anche non essere un problema, diverso lo scenario per la stragrande maggioranza delle etichette toscane che ne risentirebbero certamente”.

Gli Usa sono anche il primo consumatore mondiale di vino con 33,3 milioni di ettolitri, secondo dati Oiv, e per l’Italia rappresentano in valore il mercato più importante. Per Coldiretti Toscana “occorre ora fermare una pericolosa escalation che sta conducendo a una guerra commerciale globale dove le prime vittime saranno i cittadini statunitensi che pagheranno di più i prodotti e, con essi, gli agricoltori, mettendo in atto tutte le azioni diplomatiche necessarie per scongiurare lo stravolgimento dei flussi commerciali”.

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