La riforma no-alcol di Salvini diventa una crociata contro il vino

Il grido di allarme di Fipe e Confcommercio venerdì a Firenze con un pranzo dimostrativo, ricco di testimonial

Nicola
Nicola Novelli
22 febbraio 2025 23:55
La riforma no-alcol di Salvini diventa una crociata contro il vino

FIRENZE- Le recenti modifiche agli articoli 186 e 187 del Codice della Strada prevedono conseguenze sanzionatorie talmente sproporzionate da fare sospettare una prossima valutazione di costituzionalità. A partire dalla nuova disposizione che induce gli agenti di pubblica sicurezza a verificare lo stato di ebbrezza di conducenti, ciclisti e passanti anche in assenza del sospetto di una possibile alterazione delle capacità di guida.

Comunque vada quel che la riforma Salvini ha certamente determinato è uno stato di timore diffuso tra la popolazione circa il rischio di perdere la patente e subire gravi conseguenze economiche e lavorative per via di un esito negativo all'etilometro. Con l’effetto di provocare una riduzione del consumo di vino, la bevanda nazionale, negli esercizi commerciali e in particolare nei ristoranti, dove -a partire dal dicembre scorso– gli avventori rinunciano a ordinare anche un bicchiere di vino, preoccupati dall’idea di non poter tornare a casa in serenità.

E’ questo il grido di allarme lanciato da Confcommercio Toscana e dalla Federazione italiana dei pubblici esercizi, che venerdì hanno organizzato nel ristorante ‘Vivo’ di Firenze un evento speciale, pronto per essere replicato in altre città toscane. Obiettivo dimostrare che consumando mezza bottiglia a testa di un buon vino italiano nel corso di un pranzo completo, quando ci si alza da tavola l’alcoltest dimostra che non si sono superati i limiti di legge. Ovvero, il tasso alcolemico varierà a seconda del sesso, del peso, delle abitudini personali e dalla quantità e qualità organolettica delle vivande consumate, ma difficilmente tre bicchieri di vino di comune gradazione faranno superare i limiti consentiti.

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E’ proprio quello che è successo agli invitati del pranzo di venerdì scorso a Firenze: esponenti delle istituzioni e giornalisti, che hanno accompagnato alle pietanze una certa quantità di vino, per poi sottoporsi volontariamente a un test alcolemico con un etilometro professionale: su un totale di 35 persone sottoposte a controllo subito dopo il pasto, solo una è risultata con un tasso superiore al limite consentito. Tuttavia, dopo circa venti minuti, il valore è sceso ben al di sotto della soglia di legge.

Slogan dell’iniziativa è “A tavola con buon senso: vino, cultura e sicurezza”, con l’intenzione di dotare il maggior numero di ristoranti di alcoltester, per consentire ai clienti di verificare la propria condizione e cenare in serenità. “È evidente che il problema sta altrove – ha detto il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni - nei superalcolici consumati in maniera sfrenata, nell'abuso sconsiderato e nel consumo esagerato. A chi si mette alla guida con un tasso di alcol superiore allo 0,50 fanno bene a ritirare la patente”.

Ma anche se difficilmente il tradizionale approccio al vino durante un pasto può essere incriminato, gli effetti della "crociata" del Ministro Salvini (quello degli spritz al Bagno Papeete) contro il consumo di tutte le sostanze psicotrope, sta creando difficoltà al mercato del vino. Almeno temporaneamente.

Non tanto quello della produzione, considerando che certe aziende vinicole toscane arrivano a esportare anche l’80% delle bottiglie. E forse nemmeno la distribuzione che vende la grande maggioranza delle quantità ai consumatori finali. Piuttosto a subire effetti economici sono gli esercizi di ristorazione, che con frequenza gli avventori raggiungono con veicoli a motore e quindi temono di non poter ripartire in conformità alla legge. Secondo la percezione dei ristoratori da dicembre a oggi le abitudini di consumo sono cambiate eccome, riducendo il costo medio di un pasto somministrato e mettendo in forse il margine di guadagno dei gestori.

“Il nostro obiettivo – spiega Marinoni - è fermare l’allarmismo creato da una cattiva interpretazione del nuovo Codice della Strada, che ha portato a un drastico calo dei consumi nei pubblici esercizi, mettendo in difficoltà il settore della ristorazione e ovviamente tutta la filiera produttiva. Il nuovo Codice della Strada – sottolinea - non ha introdotto alcun divieto assoluto sul consumo di alcol (ad eccezione che per i neopatentati e gli autisti professionisti), ma ha confermato i limiti già esistenti per chi si mette alla guida, 0,50 grammi di alcol per litro di sangue, esattamente come prima, inasprendo semplicemente le sanzioni e le contravvenzioni”.

"Non mettiamo in discussione la necessità di contrastare l'abuso di alcol, ma vogliamo sottolineare che uno o due bicchieri di vino durante un pasto equilibrato non costituiscono un pericolo né tanto meno un reato - aggiunge il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche vicepresidente vicario nazionale di FipeIl pranzo è stata un'occasione per sfatare falsi allarmismi e valorizzare uno stile di vita responsabile.

Il vino è segno identitario del nostro Paese, non è giusto che finisca nel mirino di una campagna denigratoria che non giova a nessuno. Richiamiamo piuttosto alla responsabilità personale, senza diffondere falsità”.“Il messaggio che vogliamo trasmettere è di buon senso: ognuno deve conoscere i propri limiti e comportarsi di conseguenza, senza cedere a un panico ingiustificato che penalizza inutilmente il settore della ristorazione. Il consumo responsabile di vino fa parte della nostra cultura e del nostro stile di vita, basato sulla convivialità e sulla moderazione, e non ha niente a che vedere con i modelli di consumo di altri Paesi, dove l’eccesso è quasi la norma”, sottolineano Marinoni e Cursano.

Il format di “A tavola con buon senso”, che sarà replicato in altre città toscane, si inserisce in una più ampia campagna di informazione promossa da FIPE e Confcommercio per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull'importanza di una comunicazione chiara ed equilibrata sul tema del consumo di alcol e sicurezza stradale.

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