Ius scholae? Per Toscana Oggi 'Un segno di civiltà'

Cittadinanza e sangue nel 2024 secondo il cardinale Lojudice

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 agosto 2024 14:43
Ius scholae? Per Toscana Oggi 'Un segno di civiltà'

Nei giorni scorsi Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto ha ribadito che per lui e il suo partito il conseguimento della cittadinanza italiana è un fatto di sangue.

«Credo sia un grande segno di civiltà permettere di acquisire una cittadinanza in modi e tempi non impossibili» scrive invece il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano, delegato della Conferenza episcopale toscana per le migrazioni, nel numero di Toscana Oggi in uscita in questi giorni. «Essere cittadini di uno stato dove sei nato e vivi - scrive il cardinale - ti permette di essere riconosciuto come cittadino, ma chiede e vincola a diritti e a doveri come tutti gli altri». Lojudice si sofferma sulle leggi che regolano attualmente il diritto di cittadinanza in Italia, e sulla possibilità di introdurre lo «ius scholae», per bambini e ragazzi che abbiano frequentato regolarmente almeno 5 anni di studio nel nostro Paese.

«Credo che lo ius scholae - scrive il cardinale Lojudice -, con tutte le precisazioni necessarie e opportune, rappresenti una grande occasione e possibilità di fare un salto in avanti di qualità e di, come dicevo, civiltà, per una società più giusta e più rispettosa di tante persone che sono e saranno una grande opportunità anzitutto lavorativa per un paese, l’Italia, che, purtroppo rischia un invecchiamento e uno spopolamento progressivo».

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